Un uomo di 68 anni, affetto da problemi psichici, rimanendo privo di parenti decise di trasferirsi a Trento per vivere nella stessa città di un vecchio compagno di scuola. Inizialmente accolto dall’amico, presto si è ritrovato vittima di un inganno orchestrato dall’amico stesso, sua figlia di 34 anni e una colf cubana di 40 anni. Questi approfittarono della sua vulnerabilità emotiva, sottraendogli un considerevole patrimonio ereditato, stimato in oltre due milioni di euro. Come risultato, la Guardia di Finanza ha denunciato le tre persone coinvolte per circonvenzione di incapace. I fatti risalgono al periodo tra il 2013 e il 2023, durante il quale i tre indagati si sono avvalsi di varie tattiche per estorcere denaro al sessantottenne, apparentemente in forma di prestiti mai restituiti.
Complessivamente sono stati sottratti oltre due milioni di euro alla vittima: l’amico avrebbe incassato circa un milione di euro, mentre la figlia e la colf avrebbero ricevuto rispettivamente circa 500.000 e 400.000 euro. La Guardia di Finanza di Trento, in collaborazione con la Procura locale, ha scoperto l’inganno che ha lasciato l’uomo in uno stato di bisogno. Le indagini hanno rivelato che i tre indagati hanno persuaso la vittima a eseguire trasferimenti di denaro a loro favore nel corso degli anni, principalmente utilizzati per acquistare immobili o mantenere uno stile di vita al di sopra delle loro possibilità finanziarie. Le indagini finanziarie, anche all’estero, e le testimonianze hanno giocato un ruolo cruciale nel raccogliere prove a sostegno dell’accusa.
Dopo la scoperta dell’inganno, un decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal tribunale di Trento, che ha ordinato il sequestro di beni e disponibilità finanziarie per oltre due milioni di euro nei confronti dei tre indagati. Il tribunale del Riesame di Trento ha respinto le richieste di dissequestro avanzate dalle difese, confermando la solidità delle prove raccolte. La Procura, rappresentata dalla pm Patrizia Foiera, ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei tre indagati. Ora spetta al pubblico ministero decidere se procedere con il rinvio a giudizio o archiviare il caso, mentre la colf cubana risulta al momento irreperibile.
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