Sex roulette: l'ultima challenge tra le giovanissime, farlo senza preservativo. Perde chi rimane incinta Sex roulette: l'ultima challenge tra le giovanissime, farlo senza preservativo. Perde chi rimane incinta

Sex roulette: l’ultima challenge tra le giovanissime, farlo senza preservativo. Perde chi rimane incinta

La chiamano “sex roulette” ed è l’ultima folle moda tra le giovanissime: la challenge, nata sul web, consiste nell’avere rapporti sessuali con persone sempre diverse e senza protezioni né contraccettivi: perde chi resta incinta. Su alcuni di questi episodi, che spesso si concludono con un aborto, sta indagando la Procura di Brescia, dove è istituito un dipartimento Soggetti Deboli che ha competenza anche per le province di Bergamo, Cremona e Mantova.

In un incontro organizzato dal comune di San Felice del Benaco con le scuole sul tema “Cyberbullismo e pericoli del web”, il pm Alessandro Bernardi ha messo in guardia i giovani da queste trappole virtuali che nascondono insidie ben più gravi di quel che sembra: dall’adescamento online di minori (sui social ma anche app o videogiochi) alla sextortion, estorsione sessuale con ricatti in denaro, furti di account e identità, truffe e molto altro.

All’incontro, moderato dal giornalista di Brescia Oggi Alessandro Gatta, ha preso parte anche Cesare Marini, tecnico informatico che collabora da 25 anni con le procure minorili di tutta Italia.

Sex Roulette challenge, l’invito a denunciare

In particolare, ha spiegato il procuratore Bernardi, essenziale è denunciare. “La maggior parte delle indagini comincia grazie a segnalazioni di genitori e scuole – ha detto  – ma quando interveniamo noi, purtroppo, è già troppo tardi perché il reato è stato commesso: per questo c’è bisogno di formazione e informazione”.

Da non sottovalutare poi il pericolo cyberbullismo, con i ragazzini che rischiano di essere indagati per diffamazione, stalking o nel peggiore dei casi istigazione al suicidio. “Quando vi accorgete di qualcosa che non va – ha detto Cesare Marini rivolgendosi ai genitori – non fate gli investigatori fai da te, né affidatevi a tecnici o informatici improvvisati: una prova, se modificata, può compromettere l’indagine e farla scampare ai malfattori”.

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