Sfregia il volto e tenta di tagliare la gola alla moglie durante una visita in carcere

Martedì pomeriggio, intorno alle 17, il carcere di Spini di Gardolo (Trento) è stato teatro di momenti di terrore quando un detenuto di 40 anni, già incarcerato da un anno per aggressione contro la moglie, ha nuovamente attaccato la donna durante un colloquio. Con due lamette, ha inflitto ferite al volto della consorte e ha tentato di tagliarle la gola, mettendo a rischio la sua vita. Fortunatamente, l’intervento rapido degli agenti di polizia penitenziaria ha impedito il peggio, arrestando l’uomo di origini tunisine e soccorrendo la donna, un’italiana di 44 anni, chiamando i soccorsi di Trentino emergenza. La moglie è stata immediatamente trasportata all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stata stabilizzata e non risulta essere in pericolo di vita, nonostante il volto sfregiato dalle lamette. La Procura sta indagando sull’incidente e la pm Patrizia Foiera ha aperto un fascicolo per tentato omicidio.

L’aggressione

L’aggressione è avvenuta durante un normale colloquio in parlatorio, un ambiente controllato e sorvegliato, ma nonostante ciò l’uomo è riuscito a tirare fuori le lamette e ad attaccare la moglie in pochi istanti. Questo non è stato il primo episodio di violenza da parte del marito contro di lei. La coppia non ha figli. Ora l’uomo, difeso dall’avvocata Giorgia Trapin, dovrà affrontare l’accusa di tentato omicidio. Questo evento ha sollevato preoccupazioni tra gli agenti di polizia penitenziaria, i quali lamentano una grave carenza di personale: le guardie carcerarie dovrebbero essere 227, ma sono solo 160, con conseguenti pesanti turni di straordinario. Attualmente, nel carcere ci sono 380 detenuti, 140 in più rispetto alla capienza prevista.
 
 
 
 
 

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Filippo Limoncelli