Dopo oltre 40 giorni di latitanza, un pastore di 65 anni è stato finalmente catturato dai carabinieri a Monastero di Lanzo, nel Torinese. L’uomo, fuggito per evitare un mandato di cattura emesso oltre 15 anni fa, ha vissuto nascosto nei boschi della Valle del Tesso, sopravvivendo grazie a formaggio e agli alimenti che gli venivano forniti di nascosto durante la notte. Durante la fuga, il pastore si nascondeva in vecchie baite diroccate e cambiava frequentemente rifugio. Tuttavia, ogni domenica, si recava regolarmente nella casa della sua compagna. Proprio questo dettaglio ha permesso ai carabinieri di Lanzo di arrestarlo, dopo un tentativo fallito di cattura avvenuto oltre un mese prima.
Il pastore, che di secondo mestiere fa anche il taglialegna, era sfuggito alla cattura 15 anni fa, quando era stato indagato per maltrattamenti, lesioni e tentata violenza sessuale nei confronti della sua fidanzata dell’epoca. Nonostante le voci che lo indicavano nascosto tra gli alpeggi, i carabinieri avevano interrotto le ricerche, permettendogli di rimanere libero. Con il ripristino del mandato di cattura da parte della Procura di Ivrea, le ricerche sono riprese. Il 15 aprile, i militari si sono presentati alla sua porta, ma l’uomo è riuscito a fuggire nuovamente, rifugiandosi nei boschi tra i 1500 e i 2000 metri di quota. Conoscendo perfettamente il territorio, il pastore ha attraversato sentieri, borgate e alpeggi isolati, privi di segnale telefonico e GPS. Alla fine, è stato l’amore per la sua compagna a tradirlo. I carabinieri lo hanno arrestato nella casa della donna, mettendo fine alla sua lunga fuga. Ora, il pastore dovrà scontare una pena di tre anni e nove mesi di carcere nel penitenziario delle Vallette, pena che avrebbe dovuto iniziare a scontare 15 anni fa.