Per combattere la siccità, in Toscana ci sarà il divieto di utilizzo dell’acqua potabile per riempire le piscine in estate. Una misura varata da uno dei gestori degli acquedotti della Regione, nelle province di Siena e Grosseto, per limitarne lo spreco e far fronte così al problema idrico. Misura che però non è piaciuta agli agriturismi.
Il divieto riguarda il comprensorio servito dall’Acquedotto del Fiora, quindi le province di Grosseto e Siena dove da giugno a settembre non sarà possibile usare acqua potabile per cambiare l’acqua alla piscina. Come sottolineano dalla Cia Agricoltori, in pratica l’acqua con cui si riempirà la piscina a fine maggio, dovrà restare la stessa fino ad ottobre, senza possibilità di approvvigionamento da acquedotto pubblico.
La misura interessa ville, villette e agriturismi, di cui le province di Siena e Grosseto (servite dalle condotte in questione), sono piene e, se per i primi due casi si chiede un sacrificio a uno svago considerato non indispensabile, per il terzo diventa una questione di sopravvivenza economica. Per questo, l’associazione Cia Agricoltura ha chiesto di rivedere la norma, mentre i gestori delle strutture ricettive che si associano al reclamo, pensano anche a come muoversi: chi ricorrerà alle autobotti fornite dai privati, chi può attingere da un pozzo, chi valuta di costruire cisterne e chi non sa che pesci prendere, perché col sole e senz’acqua, la piscina a metà estate sarà secca.
Dalla sezione senese della Cia, il presidente Federico Taddei ha detto che “c’è grande preoccupazione, perché a oggi non sarà possibile utilizzare l’acqua per le tante strutture in tutto il territorio. Considerato che ogni giorno il ricambio di acqua è dell’1-2%, in 4 mesi, il ricambio è pari a una vasca e mezzo. Questo è il minimo indispensabile per tenere una piscina con acqua pulita e fruibile. Ma unico caso, in Toscana, a Siena non sarà possibile”.
Luca Savelli dell’agriturismo Bonello, spiega che i requisiti da rispettare per approvvigionare una piscina privata ad uso pubblico come la loro, sono tanti. “Esiste per esempio una legge che ci obbliga al ricambio d’acqua periodico, per questioni d’igiene e mi sembra che questa ordinanza ci entri in contraddizione. Le piscine delle ville possono essere considerate uno sfizio, ma noi con la nostra ci lavoriamo”.
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