E’ da due giorni che la speleologa Ottavia Piana è bloccata nella grotta di Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo. Ha trascorso lì anche la seconda notte, dopo quella fra domenica 2 e lunedì 3 luglio, perché le operazioni di salvataggio richiedono molto tempo e nelle ore notturne le operazioni di soccorso devono necessariamente rallentare. Secondo quanto si apprende, le sue condizioni di salute restano buone, tranne che per la frattura alla gamba che le impedisce di uscire autonomamente.
Speleologa bloccata in fondo alla grotta
Ottavia Piana, 31 anni, è una speleologa esperta. Nella giornata di domenica era impegnata, insieme ad alcuni amici e colleghi, in una spedizione all’interno di una grotta profonda 150 metri a Fonteno sul lago d’Iseo. Mentre tentava di esplorare una nuova via d’uscita dalla cavità, è caduta e ha sbattuto una gamba che in passato si era già fratturata. Da quel momento non è più riuscita a muoversi autonomamente.
Uno dei colleghi che era con lei, è quindi tornato in superficie e ha dato l’allarme. Ma prima ha dovuto raggiungere il centro abitato di Fonteno perché in quella zona i collegamenti telefoni non prendono facilmente il segnale. Immediatamente si è attivata una task force per tentare di recuperare Ottavia e riportarla, in sicurezza, alla luce. La difficoltà principale è riuscire a immobilizzarla su una lettiga e trasportarla lungo tutto il percorso nella grotta.
Le operazioni di salvataggio
La 31enne si trova, al momento, a circa 140 metri di profondità e, non avendo possibilità di muoversi autonomamente, i soccorritori devono riuscire a immobilizzarla su una lettiga e trasportarla all’esterno, facendo il percorso con il suo peso addosso. Per questo le operazioni sono più complicate del previsto.