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Stop ai cellulari in classe fino alle scuole medie, inasprite le regole già fissate nel 2007, consentito il tablet

Stop ai cellulari in classe. Il ministro Valditara ha annunciato una linea più dura sui cellulari in classe, fino alle scuole medie. L’uso viene sconsigliato anche “ ai fini della didattica “. Una decisione che inasprisce regole già fissate nel 2007 e riviste dallo stesso Valditara nel 2022. In Europa sono tanti i Paesi che adottano regole simili, ma non tutti sono d’accordo. In testa i sindacati della scuola che dicono: ”Non va combattuta la tecnologia, ma l’uso improprio”.

STOP PURE ALL’USO DEI TABLET
Il no ai tablet prevede eccezioni in casi specifici. Le nuove “linee guida sulla educazione alla cittadinanza” saranno rese note molto presto in coerenza con quanto sta emergendo da diversi studi internazionali. Anche lo smartphone è sconsigliato alle scuole secondarie di primo grado. Per le scuole private invece è raccomandato l’uso del tablet”esclusivamente per finalità didattiche e inclusive”.

Quello dell’uso o meno dello smartphone nelle scuole è un tema da tempo dibattito. Nel 2018 la Francia, peer prima, ha vietato i telefoni cellulari alle elementari e alle medie. Successivamente la stessa strada è stata imboccata da Svezia, Finlandia e Olanda.

GLI ADOLESCENTI E IL TELEFONINO
Recenti studi internazionali hanno documentato aspetti significativi sui giovani con il cellulare certificando che il telefonino è in mano loro almeno 3-6 ore al giorno fuori dalla scuola. Ben l’85% degli adolescenti (11-17 anni), naviga online ogni giorno. Addirittura il 60% dei ragazzi controlla il cellulare prima di andare a letto. Un altro dato significativo: Il 60% degli italiani tra i 12 e i 25 anni ha una dipendenza da Internet.

LA RACCOMANDAZIONE DELL’UNESCO
L’agenzia dell’ONU che si occupa di cultura e istruzione, ha già raccomandato il divieto di utilizzo di smartphone nelle classi. Se usati in modo eccessivo o inappropriato “i telefonini costituiscono un elemento crescente di distrazione che incide sul rendimento scolastico, alimenta la tensione fra studenti e docenti, inficia la memoria , la concentrazione e l’attività formativa”.

L’appello della agenzia delle Nazioni Unite non ha però convinto tutti: meno di 1 Paese su 4 – nel mondo- vieta l’uso degli smartphone nelle scuole. Viceversa in Europa la scelta è molto diffusa. Negli Stati Uniti la scelta del divieto è a macchia di leopardo.

Marco Benedetto

Ha fondato Blitz e lo ha diretto fino al 2018. Ha anche firmato oltre 200 articoli. Ora si è ritirato, come conviene all’età, ma ogni tanto non perde l’occasione per dire la sua.

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