Strage di Ustica: molte bugie, poche verità; 43 anni sono passati . Una tragedia con 81 morti, falle nella ricostruzione, omissioni, prove inquinate, depistaggi.
Resiste il muro di gomma che ha coperto l’immane sciagura. Una vergogna. Bene ha fatto il presidente della repubblica Sergio Mattarella , nel suo discorso commemorativo, a chiedere “verità e giustizia”; bacchettando, seppur con il consueto garbo, i responsabili dell’insabbiamento della verità
Mattarella è stato chiaro:” La sera del 27 giugno di 43 anni or sono venne scritta una delle pagine più dolorose e buie della nostra recente storia. Un aereo di linea in viaggio da Bologna a Palermo, con 81 persone a bordo di cui 13 bambini, precipitò nel mare vicino a Ustica senza lasciare scampo a nessuno. Fu una tragedia immane.
La Repubblica è vicina ai famigliari delle vittime ed è partecipe del loro insuperabile dolore. La memoria continua a sollecitare solidarietà e impegno comune”. E poi:” Quando avvenne la tragedia, una cappa oscurò circostanze e responsabilità. Fu difficile aprire varchi alla verità sulla strage; anche a causa di opacità e ambiguità. L’impegnò dei famigliari è stato prezioso.
Alla loro tenacia e alla professionalità di donne e uomini delle istituzioni si devono i passi avanti compiuti per smentire l’ipotesi iniziale di un cedimento strutturale del velivolo e ricostruire la dinamica degli eventi. Una completa verità non è stata pienamente raggiunta nelle sedi proprie e questo rappresenta ancora una ferita per la sensibilità dei cittadini. I risultati ottenuti spingono a non desistere, a ricercare i tasselli mancanti, a superare le contraddizioni e rispondere così al bisogno di verità e giustizia”.
1 – Chi è stato? La giustizia penale non ha ancora di fatto potuto concludere il suo iter (se mai lo concluderà) e la strage di Ustica rimane ufficialmente “senza colpevoli”. Conclusione della sentenza espressa dal giudice Rosario Priore il 31 agosto 1992. Si ipotizza solo che l’abbattimento involontario di un aereo di linea accadde durante una battaglia aerea, ma non è chiaro quali e quante fossero le forze coinvolte in tale scontro e soprattutto perché lo fossero. Resta un mare di supposizioni.
2 – Perché non è stato possibile appurare la verità? C’è stato un evidente e dimostrato tentativo di depistaggio sin da principio. È evidente che è stata una scelta ben precisa, un esito voluto per convenienza e per tutela di interessi internazionali. Ha scritto nel suo ultimo libro Giacomo Pellizzari ( Università di Milano- Bicocca):” La verità sull’abbattimento del DC9 Itavia è molto probabilmente stata negata con cognizione di causa: perché lo si voleva. Ovvero perché la sua rivelazione avrebbe compromesso gli equilibri nell’area del rischio e generato gravi conseguenze, sia in Italia sia tra gli alleati. Così si è scelto da subito di omettere, tacere, praticando una sorta di ostruzionismo continuo e diffuso”.