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Strage migranti, cronaca di un salvataggio abortito. Governo: con navi Ong più morti. Ma non ce n’era una

I 64 migranti morti a pochi metri dalla riva sulle coste ioniche calabresi potevano essere salvati? Questione difficile di suo, complicata tuttavia da una certa resistenza delle autorità competenti ad assumersi le responsabilità del caso. 

Strage migranti, cronaca di un salvataggio abortito

Le vituperate navi Ong non battono il mare Adriatico. Il maltempo ha bloccato invece l’intervento della Guardia costiera italiana: era uscita per un sos ma subito rientrata per il mare mosso. E comunque siamo stati avvisati in ritardo, la posizione ufficiale.

Un aereo Frontex, l’Europa insomma, alle 4 e mezza di notte aveva individuato dall’alto il barcone, non notando segnali di di pericolo, ma avvisando i colleghi italiani.

Il Governo continua ad accusare le Ong, oggi in particolare utilizzando il rapporto dell’Intelligence. Il sottosegretario Mantovano ribadisce, “lo vedete, più navi Ong ci sono più morti provocano, è oggettivo”. Ma, appunto, quella notte di Ong non ce n’era l’ombra. E di oggettivo non c’è nemmeno la conta dei cadaveri, cui va fatta la tara dei dispersi e di cui si è riconosciuta l’identità di uno appena su tre. 

Frontex: “Subito avvertita l’Italia”

“Nelle tarde ore di sabato, un aereo di Frontex che sorvegliava l’area italiana di ricerca e soccorso nell’ambito dell’operazione Themis ha avvistato un’imbarcazione pesantemente sovraffollata che si dirigeva verso le coste italiane.

Come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato tutte le autorità italiane dell’avvistamento”. Lo riporta un portavoce di Frontex all’ANSA.

“Il nostro aereo ha continuato a monitorare la zona fino a quando non è dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante”, aggiunge.

“L’imbarcazione, che trasportava circa 200 persone, stava navigando da sola e non c’erano segni di pericolo.

Le autorità italiane hanno inviato due motovedette per intercettare l’imbarcazione, ma le condizioni meteorologiche avverse le hanno costrette a rientrare in porto.

L’operazione di salvataggio è stata dichiarata nelle prime ore di domenica, dopo che il naufragio è stato localizzato al largo di Crotone. L’operazione, coordinata dalle autorità italiane, è stata condotta via terra, via mare e via aerea con il supporto di una nave e di un aereo di Frontex. L’operazione è in corso”. 

Il sottosegretario Mantovano: “Con navi ong probabili più morti, è oggettivo”

“E’ un fatto oggettivo che non comporta considerazioni etiche sulle ong il fatto che se piazzo navi al limite delle acque territoriali aumento la probabilità che barchini di fortuna partano dalla terraferma nella certezza di incontrare queste navi.

La Relazione descrive esattamente questa dinamica: la presenza delle navi ong aumenta la probabilità di incidenti, rovesciamenti e morti in mare”. Lo ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano alla presentazione della Relazione 2022 dell’intelligence.

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