Non può essere solo un caso, una stomachevole coincidenza: lo stupratore recidivo, che ieri è stato arrestato per aver violentato una studentessa dalle parti della Magliana a Roma, ha scelto anche questa volta il giorno dell’8 maggio per dar sfogo ai suoi peggiori istinti.
Nove anni fa si fece un nome sulla scena del crimine a sfondo sessuale sempre un 8 maggio. Fermò un taxi in strada, distrasse la tassista fingendo una corsa per Fiumicino prima di gettare la maschera facendole cambiare itinerario più volte al solo scopo di finire in una zona isolata di Ponte Galeria. Qui ebbe tutto il tempo per picchiarla, rapinarla, violentarla infine.
Magari è un abitudinario compulsivo, stessa data e praticamente stessa zona (Magliana e Ponte Galeria sono abbastanza vicine). O, forse, la seconda volta l’ha vissuta come una raccapricciante celebrazione della prima, il ritorno di fiamma di un’ansia predatoria che nemmeno sette anni di galera nel carcere di Rieti sono riusciti ad estinguere.
Altri avranno modo di riconoscere le più diverse e morbose motivazioni psicologiche o ambientali. Di sicuro stiamo parlando di uno stupratore seriale, irredimibile. Plurirecidivo. E’ emerso infatti che, dopo il primo stupro, un’altra ragazza, violentata nel 2014, ha riconosciuto nel 39enne il suo maniaco aguzzino dalle foto segnaletiche. Non è dato sapere al momento se anche quello stupro sia stato consumato l’8 maggio. Meglio così, pensiamo alle vittime e scordiamoci il calendario: certe concordanze numerologiche rischiano di issarlo su un disgustoso piedistallo mistico.