Autostrada A28, u po’ più di un anno fa: Sara Rozzotto e Jessica Fragasso la stanno percorrendo a bordo della loro Panda da cui non usciranno vive. La Panda viene colpita da dietro, tamponata è dir poco, da un Suv che viaggia, si è stimato, a circa 180 chilometri l’ora. Chi guidava il Suv dopo l’impatto se la cava, tanto che è ancora in grado di mollare auto e scena e di scappare per campi. Choc, fuga da choc o lucida fuga? Viene, verrà rintracciato con ancora in corpo le tracce di uso di alcol oltre i limiti consentito per mettersi alla guida. Suv a 180 all’ora, conducente che non soccorre le sue vittime, troppo alcol nel sangue…In fondo il comportamento successivo della compagnia di assicurazione, così come narrato da avvocati e familiari di Sara e Jessica, ci sta, è coerente con gli altri elementi del quadro.
Quarantamila e a mezza voce
Se avvocati delle vittime e loro familiari dicono il vero e l’esatto (bene ribadire il se, non per sfiducia nei loro confronti, ma perché quel che narrano e resocontano è un di troppo perfino per le fiction o le sceneggiature sulle Assicurazioni cattive) c’è stata e c’è della crudeltà nel metodo. Il metodo delle Assicurazioni è ovviamente spendere il meno possibile in risarcimenti, la crudeltà però è ingrediente optional. Stavolta pare proprio che la compagnia di Assicurazioni coinvolta, straniera ma con uffici in Italia, non abbia lesinato…in crudeltà.
Il risarcimento per due ragazze morte
Per risarcimento e ad estinzione del danno di due ragazze morte, due giovani ragazze, di cui una madre di due figli, per risarcire le due vite la compagnia di Assicurazione ha offerto un “circa quarantamila”. Circa, perché l’offerta, di feroce indecenza, racconta chi l’ha ricevuta è stata fatta a mezza bocca, per telefono e mai per iscritto.Un “Circa quarantamila” volutamente ufficioso e sgarbato, venuto dopo un gioco a negarsi durato mesi. Difficile mettersi in contatto, una volta riusciti a contattare l’Assicurazione, di fatto impossibile avere risposte e impegni precisi…Un gioco a sfinire che preparava il terreno perché i “circa quarantamila” venissero accettati per sfinimento. Dice che il racconto e la documentazione sulla vicenda finirà sui tavoli dell’Isvap, Istituto per la Vigilanza delle e sulle Compagnie di Assicurazione. Sui tavoli o nei cassetti Isvap? Vero che cane non morde cane, ma stavolta la consuetudine tribale meriterebbe un’eccezione.
Forse dovresti anche sapere che…