Nella centrale idroelettica di Suviana “la situazione è molto difficile, l’acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l’acqua che entra. Siamo già a 40 centimetri al piano -8 dove stavamo lavorando con le squadre di ricerca. Questa è una situazione molto difficile, sta entrando l’acqua, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori”. A spiegarlo è Luca Cari, dirigente comunicazione dei Vigili del fuoco, parlando dell’intervento in corso da ieri pomeriggio alla centrale di Enel Green Power di Bargi al lago di Suviana. A entrare è proprio l’acqua del lago, che ormai ha invaso anche il piano coinvolto dall’esplosione della turbina su cui si stavano eseguendo lavori di manutenzione. “Dobbiamo capire da dove entra e qual è la possibilità di mettersi al sicuro”. Intanto da Bologna sono in arrivo delle idrovore.
Cari ha parlato anche dei dispersi. Sono poche le speranze di trovarli in vita: “Non chiudiamo la speranza, ma la situazione che vediamo non ci fa sperare molto. L’area ha subito una esplosione, un incendio, un crollo e poi un allagamento. I sommozzatori in acqua non riescono a vedere oltre, toccano con le mani. Chiarite le cause dell’ingresso dell’acqua cercheremo di riprendere a pieno ritmo”.
Tre le vittime identificate dopo il disastro della centrale di Suviana. Si tratta di lavoratori in trasferta (ossia dipendenti di ditte esterne). Quattro sono invece i dispersi che i Vigili del Fuoco stanno cercando e cinque quelli gravemente feriti ricoverati in diversi ospedali. Le tre vittime sono Pavel Petronel Tanase, 45 anni. Pavel viveva a Settimo Torinese ma era nato in Romania. Mario Pisani aveva invece 74 anni, età forse un po’ troppo avanzata per compiere lavori del genere, hanno fatto notare in molti. Pisani era un ex ingegnere Enel Green Power che operava come consulente. Era nato a Taranto ed era residente a San Marzano di San Giuseppe sempre in provincia di Taranto. Il terzo operaio che ha perso la vita è Vincenzo Franchina, 36 anni, di Sinagra (Messina). Quest’ultimo si era sposato a maggio del 2023 ed era diventato papà da poco.
Pierfrancesco Firenze è uno dei superstiti della strage. L’uomo ha raccontato alla moglie Emilia Ferdighini accorsa sulla tragedia quello che gli è accaduto: “Ho visto la fiammata e poi il fumo, ho sentito lo scoppio. Io tutto bene ma purtroppo è successo questo”. La donna ha detto che il marito “era fuori con altri due suoi colleghi. Hanno visto questa fiammata e poi il fumo, ha sentito uno scoppio. Era un po’ sotto choc: si conoscono un po’ tutti qua”.
I quattro dispersi hanno 37, 57, 59 e 69 anni. Nella giornata di ieri si era ipotizzato che potevano essersi messi al riparo in una camera di compensazione, ipotesi oggi sfumata. I loro nomi sono stati confermati dalla Prefettura di Bologna: si tratta di Paolo Casiraghi, 59 anni, di Milano. Alessandro D’Andrea, 37 anni, di Pontedera in provincia di Pisa. Adriano Scandellari, 57 anni, nato a Padova e residente a Mestre. Vincenzo Garzillo ha invece 68 anni ed è nato a Napoli.
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