Tassista spara con una pistola a piombini (o con una mazza fionda) e rompe il vetro del furgoncino di un Ncc. Il fatto di per sé gravissimo, è accaduto nei pressi dell’aeroporto di Fiumicino il 17 aprile scorso: l’uomo, 38 anni, ha denunciato il fatto alla Polizia del commissariato di Fiumicino. Il colpo ha rotto il vetro posteriore destro del suo furgoncino posteggiato nel Parco Leonardo, area di uffici e negozi che si trova vicina all’aeroporto.
Tassista spara contro Ncc
Secondo quanto ricostruisce la vittima nella denuncia, il tassista è stato ripreso dal sistema di videosorveglianza del parcheggio nella giornata del 16 aprile. Nell’esposto di due pagine, si legge che nel video “si vede un Taxi di colore bianco, presumibilmente una Kia modello Niro che, dopo essersi accostato lungo via Giulio Romano nelle adiacenze del muro perimetrale del posteggio e prima di ripartire, si vede chiaramente l’esplosione del vetro destro posteriore del furgone”.
All’interno del furgoncino c’era una biglia d’acciaio
L’uomo, prima di visionare le telecamere, ha effettuato un sopralluogo all’interno del suo furgone Ford Transit di colore grigio. Qui ha trovato una biglia in acciaio, posizionata sul tappetino in prossimità dei resti del vetro infranto. A quel punto ha deciso di far partire la denuncia.
“Deve essere revocata la licenza al tassista, senza se e senza ma”
Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc e bus turistici, a La Stampa, ha dichiarato: “Si tratta di un fatto di una gravità inaudita per cui ci aspettiamo una rapida identificazione e un’immediata revoca della licenza senza se e senza ma”. Prosegue Artusa: “Purtroppo subiamo un clima di odio montato ad arte da alcuni sindacalisti, ma di cui sono responsabili le pubbliche amministrazioni che fingono di non vedere. Un’escalation di violenze che non hanno smosso sindaci, governatori o il ministro Salvini a cui abbiamo chiesto un incontro urgente. Abbiamo già avuto un morto e non dobbiamo attenderne un altro per dire basta a questa omertà istituzionale”.
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