Come risolvere il problema taxi a Roma? Si pensa a corse brevi più care per spingere i tassisti romani a lavorare in modo più omogeneo sul territorio cittadino. E non concentrarsi, come perlopiù accade adesso, sul tragitto Fiumicino-Roma e viceversa, dove il boom del turismo garantisce nella maggior parte dei casi una tariffa conveniente per gli autisti. E’ uno dei punti su cui in Campidoglio si sta lavorando in questi giorni per provare a risolvere il problema della carenza di taxi, le lunghe code alla stazione Termini, la difficoltà a trovare, in città, un’auto bianca disponibile.
Malumori che poi rimbalzano sui social, dove basta cercare ‘taxi’ e ‘Roma’ per avere sotto gli occhi una galleria di mugugni, da parte di semplici cittadini come di personaggi noti. “Roma accoglie i turisti, i visitatori e i romani così – ha twittato da Termini la virologa Ilaria Capua – Senza l’ombra di un taxi. È una vergogna“. Un piazzale della stazione desolato, invece, la foto del senatore Iv Ivan Scalfarotto, mentre nei giorni passati la scrittrice Dacia Maraini si era sfogata con il Corriere della Sera, che cita tra i vip indignati anche gli attori Luca Argentero e Paola Minaccioni.
Dal Campidoglio sono arrivati un assist e un messaggio: il primo è la possibilità di accedere alle ‘doppie guide’, così da aumentare il numero effettivo di corse disponibili. Il secondo, in sintesi, è: quanto più il meccanismo prenderà piede, tante meno licenze in più sarà necessario emettere. La possibilità tecnica di aderire alle doppie guide, ricordano oggi in assessorato, è stata aperta alla fine di giugno, e considerati i tempi burocratici serve un mesetto per avere numeri attendibili sull’adesione: fine luglio, dunque. Ma intanto bisogna “lavorare – chiedono i sindacati all’assessore Eugenio Patanè – affinché le mille complicazioni di natura burocratica che si stanno incontrando sulla strada della realizzazione delle doppie guide, strumento realmente in grado di poter affrontare i picchi di domanda, trovino finalmente una rapida e certa soluzione”.
E poi c’è il problema delle corse brevi – tipicamente dalla Stazione Termini a un hotel in centro storico – considerate dagli autisti, al momento, poco convenienti. “I tassisti – spiegava solo qualche giorno fa Gualtieri – vanno dove possono fare una corsa lunga. C’è quindi, oltre che “di disponibilità complessiva, un problema di tariffe, di minimo troppo basso”. Quanto sarà in effetti questo ‘minimo’ (oggi a 3 euro) in questa fase sarebbe ancora tutto da definire. I tassisti, chiaramente, puntano alto. Ma la partita è aperta.
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