Più che la rapina nella villa quello che fa davvero insolito del maxi furto a Milano è il bottino: due milioni e mezzo di euro tra contanti, gioielli, orologi e borse. Due milioni e mezzo di euro tenuti in casa, una cifra che si fa quasi fatica a crederci. Un colpo messo a segno da ignoti ladri che hanno messo a soqquadro la villa che si trova di fronte allo stadio Meazza di Milano abitata dall’imprenditore anglo-australiano Karim Kalaf, di 39 anni, e da sua moglie, la 34enne modella e influencer russa, ma con passaporto britannico, Galina Genis.
I due si trovavano in vacanza a Dubai e al loro ritorno hanno trovato la casa completamente svaligiata di tutto quanto di prezioso si trovava soprattutto nella cassaforte. A partire da gioielli e orologi delle marche più prestigiose, da Patek Philippe a Cartier a Bulgari. Alla Polizia, Kalef e Genis hanno raccontato di aver ricevuto solo una telefonata mentre erano in ferie da parte del custode che segnalava una porta-finestra lasciata aperta ma nessun disordine all’interno della villa, abitata dalla scorsa estate.
Karim Kalaf, nato in Australia, cresciuto in Gran Bretagna e residente ora in Italia, è fondatore e direttore della KK Global marketing, una società di consulenza e servizi sanitari con sede a Londra, fondata nel 2015. A differenza della moglie, non ama mettere in piazza la sua vita privata: il suo account su Instagram è privato e ha poco più di 300 follower. Galina Genis ha invece un profilo Instagram con oltre 26.000 follower in cui mostra la sua attività di modella, ma anche momenti di vita privata in compagnia del suo compagno e del figlio avuto nel corso di una relazione precedente.
Tanti dunque i beni preziosi sottratti alla coppia. Ma non la Lamborghini Urus e la Ferrari Portofino di Karim Kalaf, trovate intatte nel garage. Probabilmente perché i ladri non sono riusciti a trovare le chiavi delle due super car. A Galina rubato anche il passaporto britannico. Sul furto indaga il commissariato Bonola di Milano che ha cominciato ad ascoltare alcune delle persone entrate in contatto con i coniugi milionari nel loro breve periodo di residenza nel quartiere, da colf a estetiste che hanno lavorato per loro. Ma finora in quasi due mesi non è ancora stata trovata la pista giusta.
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