Minacce nei confronti di una ragazza per farle ritrattare le accuse di abusi sessuali. Quattro persone sono finite agli arresti domiciliari a Palmi in provincia di Reggio Calabria. Gli agenti della Polizia di Stato hanno accusato due donne e due uomini, di violenza e minaccia e per aver costretto a commettere reati ed intralcio alla giustizia.
La segnalazione della ragazza alle autorità aveva portato all’identificazione di ben 20 persone, tra cui anche minori. Si tratta di persone con legami di parentela a esponenti di vertice di cosche di ‘ndrangheta. Dopo il blitz del commissariato di Palmi eseguito nelle scorse settimane, contro i presunti componenti del branco, adesso l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti dei quattro familiari.
La giovane vittima di violenza sessuale, veniva persuasa dai suoi familiari a ritrattare la denuncia degli abusi subiti. Ai domiciliari sono finiti il fratello e la sorella della ragazza abusata dal branco, assieme ai loro rispettivi compagni. I poliziotti hanno accertato vari e reiterati episodi di vessazione subìti dalla ragazza da parte dei propri familiari. Contrari alla sua scelta di denunciare, i familiari hanno costantemente tentato di ostacolarne la collaborazione con gli investigatori cercando di farle ritrattare quanto già dichiarato davanti all’autorità giudiziaria.
La giovane era stata “invitata” a suicidarsi dai parenti che le avevano pure disattivato la scheda telefonica del cellulare. Per farlo avevano simulato uno smarrimento.
Gli indagati avrebbero anche tentato di costringerla a sottoporsi a visita psichiatrica, con l’intento di ottenere una certificazione medica attestante la non capacità di intendere e di volere, rendendone inutilizzabili ed inattendibili le dichiarazioni.
Forse dovresti anche sapere che…