L’area dei Campi Flegrei, situata vicino al Vesuvio, sta vivendo una fase critica caratterizzata da un significativo sollevamento del suolo e un aumento dell’attività sismica, come confermano i recenti dati dell’Osservatorio Vesuviano.
Secondo le ultime informazioni, il sollevamento del suolo nei Campi Flegrei è aumentato nuovamente, passando da un rallentamento segnalato nei primi giorni di luglio a circa 20 millimetri ogni trenta giorni. Questo valore, sebbene lievemente fluttuante, rimane significativamente alto e indica una persistente crisi bradisismica nell’area. Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, ha sottolineato che questi dati indicano la probabilità di ulteriori episodi sismici nel breve periodo, con magnitudo che potrebbe essere anche considerevole, simile a quelli registrati recentemente.
Di Vito ha anche evidenziato l’alto livello di attenzione e monitoraggio continuo da parte dell’Osservatorio. Sono previste riunioni organizzative per agosto al fine di affrontare situazioni simili a quelle dell’anno scorso, quando è stato registrato un numero eccezionale di terremoti nel mese di agosto. La sala dell’Osservatorio Vesuviano è costantemente presidiata, con un’enfasi particolare sulla gestione della situazione senza cedere all’allarmismo. Nonostante ciò, l’attenzione rimane massima per monitorare da vicino l’evolversi della situazione nei Campi Flegrei.
Nel periodo dal 8 al 14 luglio, sono stati registrati complessivamente 68 eventi sismici nell’area dei Campi Flegrei. Questi dati evidenziano la dinamicità e la potenziale instabilità geologica dell’area, motivo per cui le autorità mantengono una vigilanza costante. La situazione nei Campi Flegrei rappresenta una sfida significativa per gli esperti e le autorità locali, che continuano a monitorare attentamente la situazione al fine di proteggere la popolazione e mitigare i potenziali rischi derivanti dall’attività sismica e bradisismica in corso.