Terremoto 4.2 in provincia di Parma, sospesi i treni: gente in strada. Continua lo sciame sismico in zona

Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata alle 13,06 di oggi, venerdì 9 febbraio, dall’Ingv in provincia di Parma, a 5 chilometri da Calestano, alle pendici dell’Appennino in Val Baganza. Nella zona è in corso uno sciame sismico con almeno un centinaio di scosse. La Protezione civile, in una nota scrive: “Dalle prime verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento in contatto con il territorio. Al momento non risultano segnalazioni di danni a persone o cose”. La scossa è stata avvertita anche in un’area molto vasta che va da Reggio Emilia fino a Milano. Il terremoto si è sentito distintamente anche a Parma città, pure ai piani bassi dei palazzi. Il sindaco Michele Guerra, ha attivato il sistema Alert System per allertare la popolazione. Nei comuni di Felino Marzolara e Calestano gente in strada per alcuni minuti, compresi gli occupanti di edifici pubblici. Curiosamente, l’epicentro corrisponde a una nota pizzeria del paese di Marzolara, a pochi metri dal ponte sul torrente Baganza.

Circolazione ferroviaria sospesa in via precauzionale dalle 13.30 tra Fornovo e Borgo Val di Taro, nel Parmense, sulla linea Pontremolese (Parma-La Spezia), per effettuare verifiche tecniche a seguito della scossa di terremoto. Come riporta il sito di Trenitalia – che sta attivando un servizio sostitutivo di autobus – è stato richiesto l’intervento dei tecnici per consentire la regolare ripresa del traffico sui binari. A seguito della sospensione i treni Regionali possono registrare ritardi e subire cancellazioni o limitazioni di percorso.

Terremoto Parma, dal 7 febbraio registrati diversi eventi sismici

Dal 7 febbraio la rete sismica nazionale sta registrando una serie di eventi sismici localizzati in provincia di Parma in particolare nei comuni di Langhirano, Calestano, Fornovo di Taro. Al momento, informa l’Ingv, sono state registrate 121 scosse. Le profondità ipocentrali sono mediamente intorno a 18-20 chilometri, con eventi che raggiungono profondità anche maggiori. Finora le scosse di magnitudo maggiore si sono verificate nel pomeriggio del 7 febbraio (3.4), la scorsa notte (3.4) e alle 13 di oggi (4.2). L’area interessata dalla sequenza in corso, spiegano i sismologi, ha una sismicità storica ben conosciuta e nella quale è possibile riconoscere eventi con caratteristiche simili, anche se hanno avuto magnitudo più elevate.

Un terremoto ben documentato è quello del 4 marzo 1898, con una magnitudo stimata pari a 5.4, avvertita in gran parte del nord Italia. In tempi più recenti, altri terremoti nell’area quello del 9 novembre 1983, avvenuto tra Parma e Langhirano, di magnitudo 5.0 e soprattutto quello del 23 dicembre 2008, localizzato poco a sudest della sequenza attuale, di magnitudo 5.4. “Sequenze di questo tipo sono comuni nell’Appennino settentrionale, così come in molte altre regioni d’Italia. Statisticamente, la maggior parte di esse termina dopo pochi giorni o qualche settimana, ma in alcuni casi possono durare più a lungo, soprattutto nei casi in cui si manifesti un terremoto più forte. L’area interessata dall’attuale sequenza è posta in una fascia a pericolosità sismica media e non è distante dalle zone dell’Appennino settentrionale caratterizzate da pericolosità molto alta, come quelle della Val di Taro e della Garfagnana”. 

 

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Lorenzo Briotti