Due scosse di terremoto ravvicinate sono state nettamente avvertite a L’Aquila. La prima con epicentro a Poggio di Roio. La seconda con epicentro Lucoli. Al momento non ci sono notizie di eventuali problemi, ma c’è gente che ha reagito con una certa apprensione, e nella zona est si è riversata per strada. La prima scossa è stata registrata alle 17.52 con epicentro nell’area di Poggio di Roio, frazione dell’Aquila. La magnitudo registrata è 3.6 con profondità di 13 km. L’evento sismico è stato subito seguito da un altro evento di magnitudo 3.7 nella zona di Lucoli (comune alle porte del capoluogo), rilevato dalla rete Ingv il minuto successivo con profondità 10 chilometri. Nelle periferie e nelle frazioni ovest del capoluogo alcune persone sono uscite per strada, ma i due terremoti sono stati avvertiti distintamente anche nella zona est e nel centro storico. Numerosi i commenti sui social network.
A seguito delle due scosse di terremoto, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, si è messo in contatto con il direttore regionale della Protezione civile, Mauro Casinghini, e la sala operativa dell’Aquila, per monitorare la situazione. Dalla prima ricognizione non risultano danni né segnalazioni di pericolo. Nel capoluogo è stata riunita d’urgenza la conferenza dei dirigenti del Comune dell’Aquila convocata dal sindaco, Pierluigi Biondi, e dall’assessore alla Protezione civile, Fabrizio Taranta.
Il primo cittadino si è confrontato con il prefetto, Giancarlo Di Vincenzo. Convocata in serata una riunione in prefettura per un aggiornamento della situazione. La scossa di magnitudo 3,6 all’Aquila è stata seguita, a distanza di nemmeno un minuto, da una seconda scossa di magnitudo 3,7, nella stessa area dell’epicentro del terremoto del 2009. Lo ha detto all’agenzia Ansa il sismologo Salvatore Stramondo, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Sono stati due eventi di magnitudo moderata, ma molto avvertiti. Non è infrequente – ha osservato il sismologo – registrare due scosse l’una sulla coda della precedente, anche se distinguibili” ed entrambe “sono avvenute a circa 10 chilometri dall’epicentro del sisma del 2009: tenendo conto degli errori nelle stime della localizzazione, possiamo dire che gli eventi sono avvenuti nella medesima area”.
Questa non è una sorpresa per chi studia i terremoti e che di solito “dove si sono già verificati”, ha osservato Stramondo. Molto prima del terremoto del 2009, per esempio, quella stessa area era stata colpita, nel 1703, da “un importantissimo terremoto, la cui magnitudo è stimata 6,7”.
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