Il terremoto di magnitudo 4.9, registrato alle ore 05:10 di oggi nella provincia di Firenze, è dovuto allo stiramento dell’Appennino. “È un meccanismo caratteristico di quest’area che sta a cavallo tra Toscana ed Emilia-Romagna”, spiega all’ANSA Romano Camassi, sismologo della sezione di Bologna dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Finora sono state avvertite una cinquantina di scosse, la maggioranza delle quali sotto una magnitudo di 2.0.
Terremoto oggi causato da uno “stiramento” dell’Appennino
Si tratta di una sequenza abbastanza tipica – continua Romano – ma non possiamo prevedere quanto durerà e se ci saranno o meno altri eventi simili a quello più importante”. L’epicentro del terremoto, localizzato ad una profondità di 8,4 chilometri, è stato individuato circa 42 chilometri a Nord di Firenze, a Sud-Ovest del comune di Marradi. Analizzando la sismicità recente in un’area di 30 chilometri intorno a questa località, dal 2000 ad oggi si sono verificati altri 7 eventi di magnitudo superiore a 4.0: il più forte risale al 14 settembre 2003 vicino Loiano, in provincia di Bologna, con magnitudo 5.2.
“Purtroppo non abbiamo un quadro del tutto completo della storia sismica della zona, poiché i dati vengono registrati in maniera accurata solo a partire dagli ultimi 200 anni – aggiunge il ricercatore dell’Ingv – ma si tratta senz’altro di un settore dell’Appennino a sismicità elevata”.
“Tipico dell’area tra Toscana ed Emilia-Romagna”
Sono due i forti terremoti del passato più vicini all’area della sequenza sismica di queste ore, entrambi con epicentro nella zona del Mugello (circa 25 chilometri a Nord di Firenze): l’evento del 13 giugno 1542, con magnitudo stimata di 6.0, e quello del 29 giugno 1919, di magnitudo 6.4. Quest’ultimo, in particolare, è uno dei più importanti terremoti italiani del XX secolo, e uno dei più forti ad oggi conosciuti con epicentro nell’Appennino settentrionale. Il terremoto avvenuto oggi risulta essere relativamente vicino anche a quelli dell’Appennino Tosco-Romagnolo, in particolare al sisma del 22 marzo 1661 (magnitudo 6.05) e del 29 ottobre 1725 (magnitudo 5.67).