Stretta anti terrorismo in Italia con diversi arresti ed espulsioni nella giornata di ieri: il primo si chiama Enhamel El Mehdi, 23enne marocchino espulso dal prefetto di Alessandria per motivi di pericolosità sociale. Negli ultimi giorni, informa il Viminale in un tweet, lo straniero era stato denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa, rompendo tre crocifissi, e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre, nel corso dell’identificazione in questura, aveva minacciato gli operatori di polizia e la popolazione cristiana affermando di voler vendicare le morti nel conflitto israelo-palestinese.
Il marocchino e i crocifissi spaccati
Nell’ultimo fine settimana di ottobre il giovane aveva danneggiato tre crocifissi nella città piemontese: uno nella parrocchia di Santo Stefano e due nella chiesa della Confraternita di San Giovannino, entrambe in centro città. Nel primo caso è stato danneggiato il crocifisso dell’altare maggiore, staccato e preso a calci. A San Giovannino invece un crocifisso è stato staccato nel presbiterio: l’uomo è salito sopra l’altare e lo ha rotto in pezzi gettandolo a terra.
L’altro è stato tolto dalla parete dell’ingresso e preso a calci.
La sequenza è stata ripresa dall’impianto di videosorveglianza e consegnata alla polizia, intervenuta per i rilievi. Proprio grazie alle immagini si è risaliti all’identità dell’autore dei vandalismi che, nel corso dell’identificazione in questura, ha anche minacciato gli operatori di polizia e la popolazione cristiana affermando di voler vendicare le morti nel conflitto israelo-palestinese. E’ stato quindi denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa e resistenza a pubblico ufficiale. Oggi El Mehdi è stato messo su un volo che lo ha riportato in Marocco.
La stretta anti terrorismo in Italia
A Milano sempre ieri è stato arrestato un algerino ricercato per terrorismo. Ad Alessandria come detto è stato espulso il marocchino che aveva rotto tre crocifissi e minacciato agenti. E’ il 59esimo allontanato quest’anno perché pericoloso, mentre sono 18 gli arrestati appartenenti a formazioni terroristiche oppure estremisti religiosi. Sono i segnali di una stretta sugli ambienti a rischio che gli apparati di prevenzione hanno ulteriormente potenziato dopo il 7 ottobre.
Risale invece allo scorso 29 agosto l’arresto di Chouial Yassine, algerino 37enne, bloccato alla stazione Cadorna della metro di Milano dalla Polizia. Si era mostrato aggressivo con gli agenti che lo controllavano, gridando “Allah Akbar” e aveva cercato di afferrare dallo zaino un coltello con una lama di oltre 12 centimetri. L’uomo, sconosciuto alle forze di polizia italiane, era ricercato in Algeria perché ritenuto appartenente alle milizie dello Stato Islamico, e impiegato sul fronte siro-iracheno. Sarà estradato in Algeria il 22 novembre.
Non legato invece all’allarme terrorismo, ma indicativo della tensione che si respira è quanto avvenuto martedì scorso su un aereo Vueling partito da Parigi e diretto al Cairo. Dopo aver accusato un malore a bordo, per il quale gli è stato offerto un farmaco dal personale di volo, un passeggero egiziano di 29 anni ha scritto “I love Allah” sul modulo di consenso informato che gli era stato consegnato per assumere il medicinale. Gesto che ha indotto il comandante del velivolo a chiedere di poter atterrare all’aeroporto di Roma Fiumicino. Una volta a terra l’uomo è stato preso in consegna dagli agenti della Polaria, che hanno ricostruito i contorni di quanto era accaduto e compiuto accertamenti. Chiarito l’equivoco, il volo è ripartito alla volta del Cairo, ma senza il passeggero egiziano.
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