Testamento di Gina Lollobrigida, metà del patrimonio al figlio e metà ad Andrea Piazzolla

È stato reso noto questa mattina, 24 gennaio, il testamento di Gina Lollobrigida. La notaia Barbara Franceschini, come riporta il Corriere della Sera, ha comunicato agli eredi e ai legatari le volontà dell’attrice scomparsa a 95 anni il 16 gennaio scorso.

Gina Lollobrigida, aperto il testamento

La notaia, nel rispetto della legge, ha lasciato metà del patrimonio al figlio Andrea Milko Skofic e l’altra metà al figlioccio Andrea Piazzolla. L’avvocato di Piazzolla ha dichiarato che il suo assistito “intende portare avanti le volontà di Gina Lollobrigida per quanto riguarda in particolare la promozione della sua immagine e il mantenimento delle sue opere artistiche”.

Il testamento è stato scritto il 5 gennaio 2017 davanti a due testimoni. L’attrice lascia anche un trust con le sue opere d’arte sempre a Piazzolla e all’imprenditore Orazio Pagani, con l’onere però “di far conoscere e valorizzare” la sua “attività artistica” attraverso “la promozione e l’organizzazione” di mostre nel mondo. Ha poi lasciato allo Stato italiano la sua collezione di vasi etruschi che sono circa un centinaio.

La battaglia legale tra il figlio e Piazzolla

Tra il figlio della Lollobrigida e Piazzolla c’è da anni in atto una battaglia legale. Skofic ha accusato il figlioccio dell’attrice di volersi appropriarsi dei beni approfittando di un suo stato di fragilità. Sempre secondo Andrea Milko, nel corso degli anni dal patrimonio della madre sono spariti almeno tre milioni di euro.

Nell’ultima udienza, quattro giorni fa, il cardiologo dell’attrice, Francesco Ruggiero, ha raccontato che Gina Lollobrigida gli aveva rivelato di non voler lasciare nulla al figlio: “In più di un’occasione, al termine delle visite, la signora Lollobrigida mi disse: ‘mi voglio vendere tutto, mio figlio non deve avere nulla”. Ruggiero aveva anche parlato di quanto il rapporto con Piazzolla fosse stretto: “Ho conosciuto l’attrice circa dieci anni fa quando Piazzolla la portò per una visita in seguito a un malore. Da allora ho continuato ad assisterla, una volta ogni 15 giorni, ed ero informato quotidianamente sul suo stato di salute. In seguito ebbe un paio di scompensi cardiaci e nel 2017 fu ricoverata. Era sempre Piazzolla ad accompagnarla, il figlio e il nipote venivano in seguito a trovarla ma lei non voleva far sapere le sue condizioni di salute a loro e spesso dovevo mediare io con loro”.

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Filippo Limoncelli