Persone affacciate alle finestre dell’ospedale che chiedevano aiuto ai vigili del fuoco e carabinieri intenti a sfondare le porte trasportando con rapidità nella nube di fumi tossici i pazienti anche sui materassi.
Tivoli, inferno di fuoco, panico in ospedale
È quanto emerge dal racconto dei soccorritori impegnati per ore nei salvataggi all’ospedale di Tivoli, dove ieri sera è divampato un incendio.
“L’intervento di spegnimento è durato fino a stamattina, alcuni focolai rimanevano e quindi dovevamo mantenere costantemente il personale pronto a spegnare eventuali rinvigorimenti del fuoco.
Il salvataggio dei degenti non autonomi
Molto pesante e coinvolgente è stata l’attività di soccorso dei degenti che non potevano essere trasportati autonomamente: attraverso le scale antincendio, nelle due estremità, li abbiamo trasferiti con dei teli e affidati alle ambulanze che facevano la spola.
Ora stiamo lavorando per capire quali siano state le cause”, ha spiegato il comandante provinciale di Roma dei vigili del fuoco, Adriano De Acutis, durante la conferenza stampa in Procura a Tivoli.
“I carabinieri sono intervenuti nei primissimi minuti dell’incendio e si sono subito lanciati nel salvataggio delle persone più deboli e con difficoltà deambulatorie, anche trasportando direttamente le persone sul materasso, cercando di mettere in salvo più persone possibile, forzando porte bloccate, respirando fumi tossici.
Successivamente sono state coordinate le operazioni di recupero e trasporto delle sacche di sangue, circa 300, con ditta e mezzi specializzati al San Filippo Neri”, ha spiegato Davide Giaculli, comandante del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Tivoli.
“Siamo intervenuti immediatamente, con volanti anche da Roma. Un gran numero di uomini e mezzi che hanno provveduto a trarre in salvo le persone e capire anche se ci fossero cose nell’immediatezza rilevanti anche per le indagini”, ha aggiunto Maria Antonietta Schioppa del commissariato di Tivoli.