Torino, minore evaso dal Centro di prima accoglienza: la fuga da un buco nel cassone della tapparella (foto Ansa)
“Adesso è prioritario catturare l’evaso”. Ad affermarlo, riguardo al minore evaso dal Centro di prima accoglienza Umberto Radaelli di Torino è Vicente Santilli, segretario regionale del Piemonte del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe). “Ma la grave vicenda – aggiunge – porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria del Cpa”.
Santilli riferisce che “poco dopo la mezzanotte, il minorenne, ristretto in una camera detentiva, avrebbe ricavato un buco dal cassone dell’avvolgibile sopra la finestra. Da qui, è arrivato all’area parcheggi e si è allontanato. Sono ovviamente in corso le indagini per la sua cattura, ma è evidente che l’evasione comporterà per lui nuovi guai giudiziari”.
“Da molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile – denuncia Donato Capece, segretario generale del Sappe -. Catania, Beccaria, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola, abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia. È da sottolineare, infatti, che nell’ultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ma nessun provvedimento è stato assunto”.
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