Un 33enne albanese è stato sottoposto a un incubo da “Arancia meccanica” in un casolare abbandonato a Savigno, nel Bolognese. Quattro aguzzini, tra cui un italiano, lo hanno sequestrato e torturato per sedici ore alla ricerca di un parente, presunto debitore di 50-60mila euro. Le atrocità includevano legature con cavi elettrici, pestaggi brutali e minacce con armi da fuoco. I carabinieri hanno arrestato i quattro sospettati, già detenuti per altri reati, accusandoli di sequestro di persona, rapina, lesioni e tortura. Il 33enne è stato lasciato per strada a Vignola, dove è stato soccorso e ricoverato in ospedale con diverse fratture e lesioni gravi. Le indagini si concentrano sulle motivazioni dietro l’aggressione, con l’ipotesi di un debito legato alla droga o a un bottino da spartire.
Gli aguzzini, considerati pericolosi dal giudice, sono in attesa di interrogatorio di garanzia. La vittima, incensurata, ha temuto ritorsioni ma il racconto delle torture è stato confermato dalle indagini. Il casolare conteneva prove delle torture, tra cui cavi elettrici, guanti in lattice e scarpe della vittima. Le indagini, supportate da telecamere di sorveglianza e tabulati telefonici, hanno permesso di ricostruire gli eventi di quella terribile notte di agosto.
Oroscopo settimanale, lsettimana dal 17 al 23 novembre 2024: le previsioni degli astri per tutti…
Buio “fitto”, si potrebbe dire con un gioco di parole, nella vicenda della vicepresidenza esecutiva…
Antonella Clerici ha sorpreso il pubblico con la sua nuova forma fisica: la conduttrice ha…
Il taglio dei fondi per i giornali non è un quadro di Lucio Fontana, scrive…
Jannik Sinner, 23 anni, ha vinto le Nitto Arp Finals a Torino. Ha battuto in…
Negli ultimi anni, il lifting brasiliano (BBL) si è rivelato una pratica estremamente rischiosa, causando…