Il tribunale di Frosinone ha accolto in via d’urgenza il ricorso presentato da un operaio di 60 anni di Frosinone, padre di tre figli affetti da una malattia neurodegenerativa che li ha ridotti allo stato semi vegetativo. Per assisterli si è messo in congedo ma dopo due anni si è visto negare dall’Inps una proroga ritenendo che avesse usufruito del massimo previsto per legge.
Il dramma di Sandro Paris inizia 15 anni fa quando il primogenito Simone inizia ad avere difficoltà nel camminare: al Gemelli la diagnosi è Sindrome di Batten con progressivo declino delle capacità cognitive, motorie e visive. In poco tempo anche la seconda figlia Federica scopre di avere la stessa malattia. E poi pure la più piccola: Elisa. Sono tutti e tre distesi a letto in stato semi vegetativo: li accudisce il padre con la moglie e un’associazione di volontari. Li alimentano con un sondino che il papà ha dovuto imparare con un corso ad utilizzare. I figli hanno bisogno di vigilanza costante: la saliva va aspirata altrimenti non respirano bene.
Per l’Inps l’uomo ha usufruito dei due anni di congedo previsti ed ora deve decidere se tornare nell’azienda di impiantistica nella quale è assunto o licenziarsi. Ha presentato ricorso, sostenendo che gli spettano due anni di congedo a figlio e non due anni complessivi. Il Tribunale di Frosinone gli ha dato ragione.
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