Tre scioperi al giorno: l’Italia fa il record delle astensioni. Nel 2023 sono stati effettuati 1.129 scioperi di cui il 40% nei trasporti pubblici. Praticamente 3 al giorno, compresi Natale, Pasqua, Ferragosto e Capodanno. I dati sono stati esposti martedì 18 giugno durante l’annuale relazione alla Camera dei Deputati della Commissione di Garanzia sugli scioperi.
Per la Commissione ha parlato la presidente Paola Bellocchi, docente ordinario di Diritto del Lavoro presso l’università di Teramo. La prof. Bellocchi , nominata nel luglio del 2023, resterà in carica 6 anni. Il settore più colpito coinvolge treni, mezzi pubblici e aerei. Non è una novità.
Lo ha detto Paola Bellocchi nel corso della sua relazione annuale. Ha precisato:” Registriamo un andamento sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Nel nostro Paese, malgrado le regole vigenti siano tutte rispettate, nei trasporti si manifesta da anni un ampio fenomeno di micro conflittualità, legato alla annosa questione della frammentazione della rappresentanza sindacale nel settore. Si assiste ad un reiterato ricorso allo sciopero, spesso collocato a ridosso di giornate festive che genera disservizi, con una frequenza tale da apparire poco comprensibile ad un comune cittadino”.
L’impegno del Governo è attivo su due fronti: prevenire gli scioperi irregolari e implementare il registro delle agitazioni per fornire maggiori informazioni ai cittadini. L’obiettivo della Commissione e’ la realizzazione del registro digitale degli scioperi che metta a sistema le indicazioni già reperibili sul sito web istituzionale nella pagina dedicata al calendario degli scioperi per fornire risposte immediate ai cittadini.
Per arginare gli scioperi irregolari, la presidente Bellocchi ha indicato come una efficacia deterrenza le sanzioni poste dalla legge 146; cioè la norma che regola l’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali a difesa dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. L’anno scorso, ad esempio, sono stati effettuate 254 indicazioni preventive di possibile illegittimità della astensione dal lavoro su un totale di 1.648 programmazioni, quindi pari al 15%.
C’è una sola ragione di sciopero per la legge che ha dato “ giustamente “ una corsia preferenziale agli scioperi originati da proteste per rivendicare la sicurezza sui luoghi di lavoro. A tale riguardo giova ricordare che in questi casi non è previsto l’obbligo di preavviso e di indicazione della durata, ma solo la garanzia dei servizi minimi sui quali gli utenti possono in ogni caso contare. E il pensiero va inevitabilmente su un’altra tragica statistica: le denunce di infortunio mortale sul lavoro che sono in netto aumento. E su questo aspetto c’è ancora molto da fare.
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