Carrefour ha recentemente inviato più di venti lettere di biasimo ad altrettante cassiere della zona di Torino, contestando una differenza di cassa positiva pari a 21 euro. A riportare la notizia è il Corriere della Sera. In una delle lettere, l’azienda scrive: “Gentile Signora, a seguito di un controllo amministrativo è risultata una differenza di cassa positiva pari a 21 euro, eseguita presso la cassa ove Lei ha prestato attività lavorativa con orario dalle 9 alle 15. La invitiamo a fornirci eventuali controdeduzioni entro e non oltre 5 giorni, decorso tale termine procederemo all’eventuale irrogazione della sanzione disciplinare”. Questa iniziativa sta generando un notevole malcontento tra i lavoratori e ha scatenato la protesta del sindacato.
L’azienda, scrive sempre il quotidiano, invece di contestare eventuali ammanchi, come sarebbe più comune, sta contestando un eccesso di soldi in cassa. Luca Sanna, segretario della Uiltucs Torino, critica fortemente questa politica, definendola “paradossale”. Secondo Sanna, l’eccesso di denaro in cassa è probabilmente dovuto a resti di pochi spicci lasciati dai clienti. Tuttavia, l’azienda non ha fornito spiegazioni su come intende utilizzare questi soldi in eccesso, aggiungendo un ulteriore strato di incertezza e frustrazione tra i lavoratori.
In seguito alla ricezione delle lettere di biasimo, le cassiere sono state invitate da Carrefour a spiegare le ragioni degli eccessi di cassa. Quasi nessuna è riuscita a fornire risposte esaustive, portando quindi all’imposizione di sanzioni disciplinari. Le sanzioni consistono in un’ora di trattenuta dallo stipendio, un provvedimento che colpisce ulteriormente lavoratori già alle prese con la cassa integrazione.
Luca Sanna ha espresso forte disapprovazione per il provvedimento di Carrefour, definendolo “assurdo” e “ingiusto”. Secondo Sanna, sarebbe stato più appropriato per l’azienda donare l’eccesso di contante a qualche onlus piuttosto che penalizzare gli addetti. Il sindacato Uiltucs Torino si è dichiarato pronto a opporsi a questa decisione in tutti i modi possibili, considerando inaccettabile che i lavoratori debbano pagare per degli eccessi di cassa probabilmente non derivanti da errori o comportamenti scorretti da parte loro.
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