Turbolenze da campagna elettorale. Conte schiaffeggia il Pd che rimpiange l’asse giallorosso (alias Conte 2).
Questo è accaduto martedì nella sala Regina di Montecitorio dove l’ex ministro Speranza ha presentato il suo libro in una atmosfera di Amarcord. Elly Schlein isolata e il capo M5S l’ha punta senza ritegno.
Forza Italia supera la Lega e Salvini si agita (eufemismo) per recuperare terreno.
Bufera anche al Centro: Elena Bonetti e Ettore Rosato, due big di Renzi, saltano il fosso e atterrano alla corte di Calenda.
Sullo sfondo il vertice sul premierato dove i capigruppo di maggioranza (Malan, Romeo, Gasparri) si confrontano sul tema degli emendamenti in un precario equilibrio che tarda una convergenza unitaria.
RENZI ABBANDONATO
Fanalino di coda nel gradimento secondo gli ultimi sondaggi, l’ex premier, in settimana, è stato lasciato da due suoi presunti fedelissimi: il triestino Ettore Rosato, già coordinatore nazionale di Italia Viva con Teresa Bellanova, un passato nel governo Prodi. E la mantovana di Asola Elena Bonetti, ministro nei governi Conte e Draghi, docente all’università di Pavia.
Ma quel che è peggio da digerire è che i due sono passati con il rivale Calenda. Hanno detto: ”Noi due abbiamo anticipato un percorso inteso alla costruzione di un partito ampio, plurale che avevamo iniziato con il Terzo Polo poi purtroppo fallito. Si avvicinano le elezioni europee e molte scadenze amministrative. Meglio accelerare. E poi onestamente, vale per tanti amici che con noi due hanno trovato sintonia”.
Rosato ne ha due anche per Conte e dice: ”Il populismo di Conte è il populismo di chi, con un provvedimento come il Superbonus 110%, ha trasferito le risorse di tutti sul 3% della popolazione; il populismo di chi ha illuso milioni di persone con un Reddito di cittadinanza servito per comprare il consenso e non per costruire percorsi professionali. Conte non fa solo proclami, fa danni”.
Aggiunge: ”I Grillini hanno fatto campagne elettorali promettendo l’abolizione della povertà e la destra promettendo l’abolizione delle accise. Due gigantesche bufale. Purtroppo però capaci da una parte di suscitare tifoserie e dall’altra di scoraggiare al voto milioni di italiani che non hanno trovato una proposta credibile in campo. La nostra ambizione e’ costruire quella opposta”.
AZIONE, AMBIGUA COL GOVERNO MELONI
Anticipa Rosato: ”Sulla politica estera, sul sostegno alla Ucraina, sulla presenza in Europa Giorgia Meloni sta andando molto in continuità col Governo Draghi. Invece nelle scelte economiche, negli investimenti in sanità e scuola, la premier commette, a mio avviso, un grave errore”.
Quanto a varare le riforme istituzionali con la maggioranza, Rosato e Bonetti, ci stanno. Ad una condizione, e cioè “che queste riforme stiano in piedi, funzionino e siano utili al Paese. Il premierato tutto in salsa italiana mi sembra un gran pasticcio”.
Azione, partito di orientamento liberale – portavoce la senatrice Mariastella Gelmini, già ministro nel governo Berlusconi – sgominata nel Centrosinistra alla ricerca di spazio e visibilità. Una parola.