Ucciso a 18 anni con un colpo di pistola al petto, sparato durante una lite per una scarpa sporcata. Lite che neppure lo riguardava. E’ morto così Francesco Pio Maimone, residente nel quartiere Pianura della città.
Tutto è accaduto intorno alle 2.20 di domenica notte, davanti a un noto chiosco di Mergellina, sul lungomare del capoluogo partenopeo. Qualcuno pesta il piede a qualcun altro. Gli animi si scaldano. Non scoppia neppure una rissa. Ma spunta una pistola e si sente il fragore di 2-3 colpi esplosi ad altezza d’uomo. Il 18enne si accascia. L’hanno colpito al petto. Ma con quei balordi non ha nulla a che fare. Conoscenti lo trasportano all’ospedale ma i medici non possono fare niente. Una morte per futili motivi.
Il giovane era incensurato. A terra la Polizia scientifica non ha trovato bossoli, segno che chi ha sparato ha utilizzato un revolver. I poliziotti hanno trovato solo una ogiva mentre la segnalazione giunta alla Ps – da parte della Guardia di Finanza – ha denunciato l’esplosione di 2-3 colpi.
Sull’accaduto sono in corso indagini della Squadra Mobile di Napoli, guidata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, con il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato. La Polizia ha ascoltato i testimoni e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza per identificare i responsabili di questa assurda storia, l’ennesima, registrata, ancora una volta, sulla strada degli chalet di Napoli, dove nel weekend si concentra la movida.
Le indagini della Squadra Mobile, sono ormai a buon punto e per il responsabile, un giovanissimo, come la vittima, anch’egli di un quartiere periferico della città, potrebbe essere questione di ore.
“Mergellina è terra di nessuno, sparano all’impazzata tra la gente”, commenta il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che chiede, ancora una volta, “una risposta da parte dello Stato”. Secondo il deputato “bisogna capire velocemente cosa sta accadendo: non è certo la prima volta che la zona degli chalet di Mergellina diventa teatro dei regolamenti di contri tra clan rivali e bande criminali che si contendono il territorio”. Il riferimento è quanto accaduto lo scorso 12 marzo quando, ancora una volta, quella zona è stata teatro di un altro fatto di sangue, il ferimento di un giovane, anche lui 19enne, però ritenuto legato alla camorra. Venne colpito più volte dai killer mentre si trovava in auto. Molto gravi le ferite riportate, all’addome e alla zona cervicale. E’ sopravvissuto ma ora rischia di rimanere per sempre su una sedia a rotelle. Diversi mesi prima era scampato a un altro agguato, durante il quale rimase ferito a una gamba e a un piede.
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