Jet delle Frecce Tricolori si schianta al suolo, esplode e coinvolge una famiglia di passaggio in automobile. Una bimba di cinque anni perde la vita, mentre il fratello di dodici anni, insieme alla mamma e al papà, finiscono in ospedale. Anche il pilota dell’aereo, che si è salvato attivando il dispositivo di espulsione dalla cabina un istante prima dell’impatto, viene ricoverato. Nessuno è in gravi condizioni.
La tragedia nei pressi dell’aeroporto di Torino-Caselle, da dove la pattuglia di jet era appena decollata alla volta di Vercelli. Doveva partecipare a un air-show ed era attesa da non meno di quattromila spettatori. Domani, invece, sarebbe stata il piatto forte di una kermesse di due giorni organizzata dall’aeroclub di Torino per il centenario della fondazione dell’Aeronautica Militare. Un incidente che poteva essere doppio: sulla stessa pista si è sfiorata infatti una tragedia analoga quando un velivolo, durante l’atterraggio, si è conficcato con la punta al suolo: i due piloti sono però rimasti fortunatamente illesi.
Sul luogo dell’incidente con le Frecce Tricolori è arrivata Gabriella Viglione, capo della procura di Ivrea, che già conduce le indagini sull’incidente ferroviario di Brandizzo dello scorso 30 agosto. L’aereo è caduto nel territorio del Comune di San Francesco al Campo, che si trova nella vastissima sfera di competenza degli uffici giudiziari eporediesi falcidiati dalla penuria di personale. Una prima ipotesi parla dell’urto dell’apparecchio con uno stormo di uccelli. Un ‘bird stroke’, come si dice in gergo. Il velivolo, chiamato Pony 4, stava sfrecciando con quattro compagni in una formazione a triangolo di cui occupava l’ultimo posto della ‘coda’ di sinistra. Il pilota alla cloche avrebbe comunicato al caposquadra di avere un problema al motore e di doversi sganciare. L’apparecchio – si vede dai video subito circolati in rete – procede inizialmente in linea retta, poi all’improvviso diventa ingovernabile e perde quota. E’ una questione di frazioni di secondo.