Pochi giorni fa è stata fatta una scoperta drammatica vicino alla parete delle Barricate a Pontebernardo, nell’Alta Val di Stura, nel cuneese. Almeno 30 cervi sono stati ritrovati morti in fondo a un burrone, probabilmente travolti da una valanga proveniente dall’alto che li ha sorpresi mentre si muovevano in una zona impervia e ripida. Alcuni ipotizzano che siano scivolati mentre cercavano di fuggire dai lupi. Non ci sono rischi per l’igiene pubblica e, dopo un’ampia consultazione con i veterinari dell’Asl e i Carabinieri Forestali, è stata presa la decisione di non rimuovere le carcasse. Questo perché l’operazione avrebbe richiesto l’intervento di un elicottero, con relativi costi elevati. Poiché si tratta di una morte naturale, non è stato necessario il sopralluogo degli esperti, ma solo una consulenza.
I Carabinieri Forestali hanno eseguito un sopralluogo e si sono tenuti dei confronti. Al momento, le carcasse sono state già consumate come pasto da numerosi rapaci. La sindaca di Pietraporzio, Sabrina Rocchia, ha commentato dicendo che, sebbene dispiaccia per gli animali, questa è stata la decisione presa considerando le circostanze.