Università migliori al mondo, ci sono anche tre italiane che migliorano nella graduatoria generale. Massachusetts Institute of Technology festeggia dodici anni di permanenza al vertice, l’Università di Cambridge mantiene il secondo posto mentre l’Università di Oxford sale di una posizione.
Tutte le università Italiane, tranne una, salgono in classifica o mantengono la stessa posizione dello scorso anno. Sul podio in Italia il Politecnico di Milano, 123mo al mondo (sale 16 posizioni), il risultato migliore mai ottenuto dall’ateneo in questa classifica, poi la Sapienza al 134° posto nel mondo, anche per lei il miglior risultato mai ottenuto, seguita al terzo posto nella graduatoria dall’Università di Bologna (154°).
Il Politecnico di Zurigo è la migliore università dell’Europa continentale per il sedicesimo anno consecutivo. Sono i risultati della ventesima edizione della QS World University Rankings, diffusa in queste ore. Con 1500 università in 104 Paesi, è l’unica classifica del suo genere che pone l’accento sull’occupabilità e sulla sostenibilità.
I risultati si basano sull’analisi di 17,5 milioni di documenti accademici e sulle opinioni degli esperti di oltre 240.000 docenti accademici e datori di lavoro. Quest’anno, QS ha implementato la metodologia, introducendo tre nuove metriche: Sostenibilità, Risultati occupazionali e Rete di ricerca internazionale.
A livello mondiale: Il 75% delle università africane fa meglio e si registrano 9 nuovi ingressi. La regione araba è sempre più competitiva. La migliore università asiatica, la National University of Singapore, entra nella top-10. La Corea del Sud e il Giappone rimangono forti ma meno prolifici. Thailandia e Indonesia stanno emergendo. L‘Australia eccelle nell’impegno globale, tre università entrano nella top-20.
L’Università di Toronto è il nuovo leader nazionale. La Cina è quella che ha migliorato di più l’impatto della ricerca (aumento del 79% delle istituzioni in termini di citazioni per facoltà). Le università francesi unite brillano; l’Université PSL (24th ) entra nella top-25. L’IIT di Bombay, nuovo leader nazionale, entra nella top-150 mondiale.
L’Universidade de São Paulo (85th ) si aggiudica il primo posto in America Latina. Il Regno Unito brilla per le collaborazioni di ricerca transfrontaliere. 72/90 istituzioni si posizionano più in alto. In Usa la UC Berkeley, nominata leader mondiale della sostenibilità, entra nella top-10. Quest’anno gli analisti hanno ridotto il peso del rapporto docenti-studenti, passando dal 20% al 10%. Anche l’importanza dell’indicatore della reputazione accademica è stata ridotta, passando dal 40% al 30%. Al contrario, è aumentata l’importanza attribuita all’indicatore Reputazione dei datori di lavoro, il cui contributo è passato dal 10% al 15%. Anche questo ha contribuito al miglioramento delle performance degli atenei italiani.
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