Buferone su Valditara. Il ministro dell’Istruzione ha contestato la lettera della preside fiotentina (“Non c’è pericolo fascista”).
La sinistra è insorta. I PM a Firenze dicono che la rissa degli studenti è stata “ futile e non politica“. In ogni caso le parole del ministro sono sembrate equivoche: minaccia o riflessione di quello che è accaduto al liceo Da Vinci?
I FATTI DI FIRENZE
Sabato scorso 6 militanti di Azione studentesca hanno aggredito un giovane davanti al Michelangelo di Firenze. Mercoledì la preside del liceo Da Vinci ha scritto una lettera indirizzata a studenti e genitori sui rischi di un ritorno al fascismo. Giovedì il ministro Valditara ha attaccato la dirigente scolastica ventilando provvedimenti disciplinari. Ha definito la lettera della preside impropria e poi :” Non compete a una preside lanciare messaggi di quel tipo. Non hanno nulla a che vedere con la realtà”. Replica della preside Annalisa Savino:” Evito questioni che diventano facile oggetto di polemica e strumentalizzazione “.
L’INTERVISTA RILASCIATA A “MATTINO 5”
Dopo il silenzio di due giorni il ministro Valditara ha concesso una intervista a Mattino5 dicendo:” Mi è dispiaciuto leggere quella lettera ma ripeto non compete a una preside lanciare messaggi di quel tipo con contenuti che non hanno nulla a che vedere con la realtà. In Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo o con il fascismo. Iniziative come questa di Firenze sono strumentali ed esprimono una politicizzazione che auspico non abbia più posto nelle scuole. Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere alcuna sanzione disciplinare“.
PESTAGGIO INACCETTABILE.
Non vi è dubbio. Il pestaggio davanti al liceo merita una indagine senza indulgenza. Ma non c’entra l’odio di fazione, è successo tutto per caso, non è stata una spedizione squadristica. Così almeno la pensa la Procura dei minorenni di Firenze che indaga su tre dei sei giovani di Azione studentesca identificati. Indaga anche la Procura Ordinaria a carico degli altri tre membri del gruppo, due diciottenni e un ventenne.
UNO SCIVOLONE CHE NON AIUTA IL GOVERNO.
L’uscita Valditara se la poteva risparmiare. È sembrata, a molti, una sproporzione. La tensione cresce. Dopo le proteste della Serracchiani e dei Grillini alla Camera; proteste arginate in parte dalla leghista Laura Rovetto (“Da lei e dal suo partito mi sarei aspettata due parole di sostegno al ministro minacciato”).
C’è da segnalare che è scesa in campo pure la CGIL con un comunicato in cui si preannunciano mozioni di sfiducia, richiesta di dimissioni. Sono sulla stessa linea, pensando ai gazebo,”i primaristi” del PD , divisi su tutto ma compatti nell’attacco al ministro. Probabile un finale come accade spesso: tanto rumore per nulla.
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