Confermato lo sciopero di venerdì 17 novembre 2023. Dopo l’incontro con i sindacati, convocati da Mit alla luce del mancato accordo dopo l’intervento del Garante e della mancata risposta alla lettera ufficiale del dicastero con invito a desistere, si procede con la mobilitazione. Lo sciopero proclamato da Cgil e Uil, da loro considerato generale, è stato indetto per cambiare la manovra, che a livello nazionale riguarda i trasporti e il pubblico impiego. “Confermiamo lo sciopero – ha detto a Radio24 il segretario della Cgil Maurizio Landini – come atto di responsabilità abbiamo esentato il trasporto aereo e portato a quattro ore dalle 9 alle 13 quello dei vigili del fuoco”.
Il ministro Salvini pronto a firmare la precettazione, cioè il richiamo in servizio mediante ingiunzione dei lavoratori del settore trasporti. Sostanzialmente, lo sciopero di 24 ore verrà compresso, probabilmente a sole tre ore. “L’orientamento è consentirlo dalle 9 alle 12 per tutto il settore trasporti, a eccezione di quello aereo su cui i sindacati avevano già confermato un ripensamento”, ha spiegato in una nota il ministero guidato dal segretario della Lega.
Se la precettazione dovesse essere confermata, questo porterebbe a un cambiamento di orario nello sciopero, che non coprirebbe più l’intera giornata, ma solo una determinata fascia oraria. “Vogliamo tutelare i milioni di italiani che tutti i giorni hanno bisogno di viaggiare. Vogliamo trovare un equilibrio tra diritto allo sciopero e diritto al lavoro e alla mobilità”, ha detto il vicepremier.
Uil e Cgil confermano lo sciopero
“E’ stata una riunione breve. Il ministro non ha fatto alcun tipo di apertura, noi abbiamo confermato la nostra posizione e che andremo avanti. Ha detto che partirà la precettazione per il settore dei trasporti. Noi confermiamo lo sciopero”. Così il segretario organizzativo della Uil, Emanuele Ronzoni, al termine dell’incontro al Mit con il ministro Matteo Salvini sullo sciopero del 17.
“Confermiamo le ragioni dello sciopero e soprattutto la natura dello sciopero generale che abbiamo proclamato. Crediamo che le motivazioni restino in tutta la loro rilevanza”. Ragioni che però “non ci sembrano altrettanto oggetto della discussione. Credo invece che questo sia il tema principale da mettere al centro dell’agenda politica del Paese”. Così la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, al termine dell’incontro al Mit.