Incidente a Roma, la Lamborghini correva troppo? E’ questa la prima domanda a cui vogliono rispondere gli inquirenti che stanno indagando con l’ausilio della polizia locale di Roma Capitale. Per rispondere a questo quesito si stanno raccogliendo le testimonianze di chi era sulla scena dell’incidente e si sta procedendo ad analizzare i cellulari e le chat del gruppo di youtuber.
Secondo quanto raccolto finora dagli inquirenti, l‘auto stava correndo troppo. L’AdnKronos riporta la testimonianza di Francesco, 41 anni: “Martedì sera, intorno alle 20, ho incrociato quella Lamborghini davanti a casa. Ero col cane alla rotatoria di via Salorno, all’incrocio con via Bedollo. Andavano verso via San Candido, una strada larga e lunga dove a tutte le ore vengono a correre”.
Il testimone racconta ancora: “Ricordo bene che avevano i finestrini abbassati ridevano tra loro, erano allegri. Li ho sentiti accelerare appena superata la rotatoria da via Salorno, mi è rimasto impresso perché ho pensato a quanto fosse silenziosa. Ho pensato, ‘ecco i soliti figli di papà col bolide. Quando invece ho visto le foto dell’incidente ho ricollegato e ho provato una gran rabbia”. La Lamborghini Taurus, secondo altri testimoni che stanno spuntando numerosi in queste ore, si era già fatta conoscere nella zona nelle ore precedenti perché vista sfrecciare tra le vie del quartiere residenziale che si trova a pochi chilometri dal mare.
Una volta finiti contro la Smart, secondo altre testimonianze, i ragazzi sono scesi dall’auto ed hanno ripreso la tragedia ridendo. Alcuni presenti hanno provato ad aggredirli. Sul posto anche i familiari degli youtuber: qualcuno di loro ha provato a sminuire quanto accaduto dicendo ai giovani scesi dalla Lamborghini che “è stata solo una bravata” e che si sarebbe risolto tutto.
E non è finita qui. Tra le testimonianze ce n’è una di un passante che ha raccontato a La Vita in Diretta quello che sarebbe accaduto subito dopo. Uno dei componenti dei The Borderline gli avrebbe detto di esser tranquillo perché avrebbero elargito una cospicua somma alla famiglia del piccolo Manuel rimasto ucciso, a 5 anni, nello schianto.
Le forze dell’ordine, nella giornata di ieri si sono recate a casa dell’indagato Matteo Di Pietro. Era lui alla guida della Lamborghini Taurus. Sequestrato il suo cellulare, così come quello degli altri ragazzi a bordo. I pm ora stanno verificando con un consulente la presenza nei dispositivi di video e messaggi utili all’indagine. In particolare si vuole capire se negli istanti che hanno preceduto l’impatto chi guidava fosse distratto dal telefono o fosse intento a farsi riprendere.
Nell’inchiesta si indaga per omicidio stradale e lesioni. L’unico indagato, per ora è Matteo Di Pietro. La posizione degli altri ragazzi presenti in auto resta al vaglio dell’autorità giudiziaria. In procura sono stati interrogati anche alcuni appartenenti al collettivo che però non erano a bordo dell’auto. Presto, appena le condizioni lo renderanno possibile, verrò ascoltata anche la mamma del piccolo Manuel.
I familiari del piccolo stanno attendendo anche che venga loro restituita la salma del piccolo per poter fare i funerali. I pm hanno deciso che venisse fatta l’autopsia per avere un quadro chiaro delle cause del decesso.
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