A Oscar Pistorius è stato negato di uscire dal carcere in anticipo, ma per la madre di Reeva Steenkamp la decisione di tenere Oscar Pistorius dietro le sbarre “non è motivo di festeggiare”: a lei e al marito mancherà la figlia per il resto della loro vita.
Il tribunale ha negato a Pistorius la libertà condizionata per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto nel giorno di San Valentino del 2013. L’atleta aveva sparato quattro volte attraverso la porta del bagno della sua casa di Pretoria uccidendo la giovane fidanzata che si trovava all’interno.
A conclusione del processo avvenuto nel 2017 Oscar Pistorius fu dichiarato colpevole di omicidio e condannato a 13 anni di carcere. La Corte non ha creduto alla sua difesa nella quale affermava di aver scambiato i rumori che sentiva per quelli di un intruso.
Motivazione della sentenza è il fatto che l’uomo ha scontato solo 6 anni. Dunque, un tempo inferiore a quello minimo richiesto dalla legge per ottenere la libertà anticipata.
Pistorius è detenuto nel centro penitenziario di Atteridgeville, alla periferia di Pretoria, e dovrebbe rimanervi sino all’agosto del prossimo anno prima di poter richiedere una udienza per la libertà condizionata.
Alla richiesta di Pistorius si sono opposti i genitori della ragazza dichiarando in tribunale, attraverso la dichiarazione della madre, che non credono al percorso riabilitativo dell’uomo e si augurano che sconti sino all’ultimo giorno la pena inflittagli nel corso del processo.
Gli avvocati di Pistorius aveva sostenuto in tribunale l’idoneità della richiesta in quanto consideravano la decorrenza dei termini dalla fine del 2014, momento in cui Pistorius è stato incarcerato a seguito della condanna in primo grado per omicidio colposo. Vedendosi rifiutata la richiesta di libertà anticipata, si sono detti sorpresi sottolineando come sul caso ci sia una disputa legale in corso a causa della serie di appelli presentati.
Il portavoce del carcere Singabakho Nxumalo ha chiarito che la commissione indipendente per la libertà vigilata, prima di esprimersi, deve valutare alcune cose tra cui, per esempio, la possibilità che Pistorius possa reiterare in futuro il crimine commesso, esaminare i suoi comportamenti in carcere ed eventuali precedenti disciplinari, se e come abbia seguito i programmi di formazione in carcere e il suo stato fisico e mentale.
All’udienza ha partecipato la madre 79enne di Reeva Steenkamp che, con la famiglia, si è battuta perché a Pistorius fosse negata la libertà condizionata. Anche se ha espresso soddisfazione per la decisione del Tribunale ricorda come non ci sia nulla da festeggiare considerata la morte della figlia.
In un’intervista esclusiva al MailOnline ha raccontato come a lei e al marito manchi molto Reeva, un dolore mai superato e che li accompagnerà per tutta la vita. Ribadisce la volontà di continuare a lottare perché la figlia ottenga giustizia perché è assolutamente convinta che Pistorius, l’assassino di sua figlia, non si sia né pentito né riabilitato ma voglia solo ritornare libero.
La signora, parlando con i giornalisti fuori dall’aula del Tribunale, ha ribadito come non abbia mai creduto alla storia dell’intruso sostenuta da Pistorius ma si dice convinta che l’omicidio sia stato intenzionale dopo un litigio notturno tra i due fidanzati e, pertanto, Pistorius debba scontare per intero la sua pena in carcere.
Il padre della giovane uccisa ha fatto sapere che sino a quando non conoscerà la verità sulla morte della figlia non riuscirà a trovare pace e non vorrebbe morire prima di averla conosciuta.
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