La storia della Royal Merchant, nota come El Dorado of the Seas, nel XVII secolo, ha preso una piega tragica quando la nave del Tesoro della Marina britannica affondò al largo di Lands End, nell’Inghilterra orientale, nel 1641. Il suo carico, stimato in più di 4 miliardi di dollari oggi, comprendeva lingotti d’oro, gioielli e argento messicano. L’equipaggio, guidato dal capitano John Limbrey, trasportava una ricchezza straordinaria di valore incalcolabile. Quattro secoli dopo, nel 2019, una possibile scoperta è stata fatta al largo delle coste della Cornovaglia, quando un’ancora enorme, presumibilmente appartenente alla Royal Merchant, è stata sollevata dai fondali da alcuni pescatori. Questo ha portato a una caccia al tesoro, con la Multibeam Services, una società specializzata nel recupero di carichi marittimi, che si prepara per una spedizione nel Canale della Manica. Utilizzando tecnologie avanzate, tra cui sommergibili telecomandati con sonar e telecamere, la società spera di trovare il relitto e recuperare il suo tesoro.
Tuttavia, la ricerca del tesoro non è priva di sfide e controversie legali. Nel 2007, la società statunitense Odyssey Marine Exploration aveva reclamato di aver trovato la Royal Merchant, ma una disputa legale rivelò che la nave poteva essere di origine spagnola anziché inglese, complicando ulteriormente la situazione. Nonostante ciò, la Multibeam Services è determinata a portare avanti la sua missione, con l’obiettivo di trovare e recuperare il tesoro per il bene del patrimonio marittimo e, potenzialmente, per ottenere ricompense di valore inestimabile.