Sostenitori di Navalny (Ansa)
Il corpo di Alexei Navalny non è nell’obitorio che era stato indicato dalle autorità russe: lo sostengono i collaboratori del dissidente russo morto ieri in carcere. L’avvocato di Navalny, che oggi è arrivato nella città di Salekhard con la madre di Navalny – Lyudmila – ha chiamato un numero dell’obitorio e gli è stato detto che “il corpo di Alexei non è all’obitorio”, come invece aveva affermato la prigione in cui Navalny è morto.
La portavoce di Alexei Navalny, Kira Yarmysh, ha accusato le autorità russe di “mentire” sulle cause della morte dell’oppositore e di cercare di “fare di tutto per non consegnare il suo corpo”. All’avvocato di Navalny è stato detto che “la causa della morte non è stata stabilita” ancora, ha affermato Yarmysh sul canale Telegram del team, ripreso dalla testata Dozhd.
E intanto continuano i fermi dei suoi sostenitori che protestano in tutta la Russia. Diverse persone sono state fermate anche stamane dalla Polizia mentre partecipavano a raduni in memoria di Alexei Navalny. Secondo l’agenzia Afp a Mosca i fermati sono una quindicina. Tra i fermati a San Pietroburgo c’è un prete ortodosso che voleva celebrare una Messa sulla pubblica piazza per Navalny.
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