Accordo tra Russia e Ucraina si era raggiunto nel maggio 2022. Ma Boris Johnson (allora premier britannico ndr) non fu d’accordo e chiese la continuazione delle ostilità. A dirlo è il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov in conferenza stampa a Skopje, dove partecipa ai lavori del vertice dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
Lavrov: “Alla fine di maggio 2022 c’era un accordo tra Russia e Ucraina. Johnson si oppose”
“C’era un accordo e lui era lì, a Istanbul, alla fine di maggio (del 2022), dopo diversi turni di trattative. Tre sessioni in Bielorussia, e l’ultimo a Istanbul. E l’accordo era stato raggiunto, come ha confermato uno dei partecipanti al negoziato, del gruppo di Zelensky, David Rahamja, componente della delegazione a Istanbul. Ma Boris Johnson venne e disse: ‘no, dovreste continuare la guerra’”.
Lavrov ha poi aggiunto che “finora non abbiamo visto alcun segnale né da parte di Kiev né da parte dei suoi padroni sulla loro disponibilità a una qualche soluzione politica” del conflitto.
“Da giugno scorso, gli ucraini hanno perso 125mila soldati”
E di Ucraina ha parlato anche il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Il politico ha affermato che dall’inizio della controffensiva, nel giugno scorso, gli ucraini hanno perso oltre 125 mila soldati. Le capacità di combattimento delle truppe ucraine sono state notevolmente ridotte e le truppe russe stanno “ampliando i territori sotto il loro controllo in tutta l’area dell’operazione militare speciale”, ha aggiunto Shoigu durante una teleconferenza con i comandanti militari.
“La mobilitazione militare totale, le forniture di armi occidentali e l’utilizzo nei combattimenti delle riserve strategiche da parte del comando ucraino non hanno cambiato la situazione sul campo di battaglia” a favore di Kiev, ha affermato Shoigu. Tutto ciò, ha aggiunto, ha invece aumentato il numero delle perdite tra i militari ucraini.