Il bilancio dell’attentato di Mosca, rivendicato dall’Isis, ha superato le 140 vittime, mentre Kiev ha negato qualsiasi coinvolgimento. L’attacco è stato condotto da uomini armati di fucili d’assalto Kalashnikov, vestiti in mimetica, che hanno fatto irruzione in una sala da concerti a nord-ovest del centro, sparando sugli spettatori. Prima di fuggire, gli assalitori hanno lanciato granate o bottiglie incendiarie, trasformando l’edificio in un inferno. Circa due settimane prima, l’FSB (Servizio Federale di Sicurezza della Federazione Russa) aveva dichiarato di aver eliminato una cellula dell’Isis proveniente dall’Afghanistan che pianificava un attacco nella capitale, mentre gli Stati Uniti avevano informato Mosca del rischio di un attentato imminente.
Il presidente russo Vladimir Putin per il momento si è limitato ad augurare una pronta guarigione a tutte le persone rimaste ferite nell’attacco terroristico, riporta l’agenzia di stampa Tass. Putin, inoltre, è stato informato sullo stato di avanzamento delle indagini dai capi dei servizi di sicurezza interni russi (Fsb), del ministero degli Interni, della Commissione investigativa e della Guardia nazionale russa.
L’attacco è avvenuto nel quartiere di Krasnogorsk, fuori e dentro la sala da concerti Crocus City Hall, la più grande di Mosca con una capacità di oltre 6mila persone, dove stava per esibirsi la rock band Picnic. Un centinaio di persone sono state tratte in salvo da dentro la sala o dal tetto, dove si erano rifugiate e che poi in parte è crollato a causa delle fiamme. Per spegnere l’incendio sono stati fatti alzare in volo alcuni elicotteri. L’ambasciata italiana si è immediatamente attivata per verificare l’eventuale presenza di italiani, che al momento non risulta. In un video si vedono gli assalitori – almeno quattro, altri parlano di cinque – che si avvicinano armi in pugno verso l’entrata della sala da concerti, situata nel salone di un centro commerciale, e sparano a sangue freddo su alcune persone che cercano di ripararsi in un angolo. In un altro video, rilanciato da Novaja Gazeta Europa, si vedono decine di persone accalcarsi verso l’uscita dell’edificio per sfuggire all’attacco, mentre intorno si riconoscono ben visibili decine di corpi raggiunti dai colpi d’arma da fuoco.
I sospetti per la strage di Mosca, rivendicazione inclusa, si concentrano sulla formazione Khorasan. Creata attorno al 2015 da combattenti talebani-pachistani “scontenti” della casa madre, ha raccolto altri dissidenti ed ha messo insieme una forza di circa 2mila uomini. I suoi leader, nonostante l’eliminazione di alcune figure importanti centrati dai droni Usa, sono riusciti a portare avanti il loro progetto. E lo hanno dimostrato con il primo segnale duro: l’eccidio all’aeroporto di Kabul durante l’esodo americano.
Uno dei quattro arrestati perché accusati di essere gli autori dell’attacco al Crocus City Hall di Mosca ha ammesso in un primo interrogatorio sommario di avere accettato di partecipare all’azione dopo avere ascoltato circa un mese fa le lezioni di un non meglio precisato “predicatore”, e di essere stato reclutato da un aiutante di quest’ultimo, di cui non conosce il nome. Ma non fa alcun riferimento a contatti con l’Ucraina. L’uomo aggiunge che per l’azione gli erano stati promessi 500.000 rubli (circa 5.000 euro), di cui 250.000 già pagati in anticipo. E’ quanto risulta da un video diffuso sul suo canale Telegram dalla direttrice della televisone Russia Today, Margarita Simonyan. L’arrestato, che dice di avere 26 anni, afferma di non essere a conoscenza delle identità delle persone che gli hanno fornito i soldi e le armi per l’attacco.