Un autista piromane di scuolabus ha appiccato il fuoco all’autobus con 42 bambini all’interno e poi ha continuato a guidare. Michael Austin Ford, 58 anni, autista di scuolabus, è stato incriminato e arrestato dalle autorità dello Utah per aver appiccato il fuoco a uno scuolabus in due diverse occasioni, uno delle quali con la presenza a bordo di decine di bambini di una scuola.
L’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti, distretto dello Utah, lo ha reso noto in un comunicato stampa alla fine di un’indagine dei vigili del fuoco che ha stabilito come entrambi gli incidenti siano stati il risultato di un incendio innescato volontariamente.
La richiesta di arresto letta e pubblicata da People sottolinea come Ford, alla guida di un veicolo di proprietà di un’organizzazione che riceve fondi federali, lavorava per il Granite School District nella contea centrale di Salt Lake City.
Secondo quanto affermato dalle autorità dello Utah in un documento del tribunale, Ford, autista durante entrambi gli incidenti, avrebbe dato fuoco ad un autobus con 42 studenti all’interno nel febbraio 2022 continuando a guidare con il fumo che aveva invaso il mezzo, come mostrano anche i filmati di sorveglianza.
Secondo la richiesta di arresto, Ford avrebbe fermato l’autobus solo quando i bambini hanno iniziato a tossire, coprirsi il viso e lamentarsi del fumo. Ancora, nell’aprile 2023, alla guida sempre di uno scuolabus del Granite School District, avrebbe innescato un incendio mentre era in mezzo al traffico. Non si sa se ci fossero studenti sull’autobus.
Nell’ottobre 2023, la casa e il veicolo di Ford sono stati danneggiati da un incendio e a questo punto le autorità hanno avviato un’indagine ufficiale per incendio doloso alla fine della quale è scattata l’incriminazione e l’arresto per l’uomo.
La notifica del tribunale non rivela il movente di Ford che ha però probabilmente un passato di piromane come sembrerebbe lui stesso aver ammesso agli investigatori riferendosi a tre incendi di autobus, uno tra il 2001 e il 2002 e gli altri nel 2016 e nel 2017. L’uomo si è dichiarato comunque non colpevole, come risulta dai registri giudiziari online.