Il Vietnam è con il fiato sospeso per la sorte di un bambino di 10 anni, da tre giorni intrappolato in un pozzo dopo esserci caduto dentro. Una vicenda che riporta alla mente la tragedia di Alfredino Rampi e che vede centinaia di soccorritori lottare contro il tempo per salvare il piccolo caduto in un buco profondo 35 metri, scavato per far posto ad un pilastro destinato alla costruzione di un ponte. Una dinamica simile a quella di Vermicino e, ancora più di recente, a quella del piccolo marocchino Rayan, di appena 5 anni, che nel febbraio dello scorso anno è stato inghiottito da un pozzo profondo 32 metri ed estratto senza vita dopo 5 giorni.
Il bambino nel pozzo
L’incidente in Vietnam è avvenuto alla vigilia di Capodanno: il piccolo Thai Ly Hao Nam si trovava vicino a un cantiere per la costruzione di un ponte nella provincia del delta del Mekong. Stava cercando rottami metallici con gli amici, quando è caduto dentro una conduttura di calcestruzzo larga appena 25cm e profonda 35 metri. Subito dopo essere scivolato dentro, il piccolo ha gridato disperatamente aiuto e i soccorsi sono intervenuti quasi subito. Ma oggi le squadre di emergenza non hanno ricevuto nessun segno di vita nonostante abbiano calato una mini-telecamera e stiano pompando ossigeno per aiutarlo a respirare.
I tentativi di soccorso
Le squadre di emergenza hanno provato a sollevare la conduttura di calcestruzzo con l’aiuto delle gru e degli escavatori, ma finora senza successo. Hanno anche cercato di perforare e ammorbidire il terreno circostante nel tentativo di sollevare la struttura ma l’operazione l’ha fatta inclinare complicando i soccorsi. Tra l’altro, i soccorritori non sono stati in grado di determinare l’esatta posizione del bambino.