cina covid nuova ondata cina covid nuova ondata

Cina prevede nuova ondata Covid con 65 milioni di casi a settimana. Allarme per varianti XBB

Le varianti XBB del Covid, stanno generando una nuova ondata di contagi in Cina, con un picco da circa 65 milioni di casi a settimana atteso a fine giugno. I calcoli sono di Zhong Nanshan, il principale esperto di malattie respiratorie del gigante asiatico, che nel corso del Greater Bay Area Science Forum a Guangzhou ha fatto il punto sull’incalzare del virus nelle ultime settimane.

Allarme in Cina per la nuova ondata di Covid

Contro le due varianti, la Cina ha approvato due nuovi vaccini prossimi alla commercializzazione e si appresta ad autorizzarne altri 3 o 4, ha riferito Zhong. Per la National Health Commission le varianti XBB, ricombinanti di Omicron, mostrano una trasmissibilità e una fuga immunitaria superiori a Omicron, ma senza cambiamenti significativi in termini di patogenicità.

L’ondata in corso non dovrebbe dunque produrre sugli ospedali cinesi gli effetti travolgenti visti lo scorso inverno dopo l’abbandono della politica Zero Covid, quando all’improvviso il governo aveva deciso di sollevare le restrizioni. Una decisione che provocò l’esplosione dei contagi, circa 37 milioni al giorno, senza alcun chiarimento ufficiale sul numero di morti, sui quali la Cina non ha mai fornito dati trasparenti. Confrontando le due ondate, dunque, quella in corso è inferiore del 75% rispetto a quella dello scorso inverno. Nonostante questo Wang Guangfa, esperto di malattie respiratorie del Peking University First Hospital, ha però sottolineato al Global Times l’importanza per le persone fragili di adottare opportune misure di prevenzione.

L’allerta sulla nuova variante

Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, parlando all’Assemblea mondiale della sanità, riunita a Ginevra per il suo 76esimo meeting annuale ha spiegato che, nonostante poco meno di tre settimane fa sia stata dichiarata “la fine di Covid come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale”, resta la minaccia di un’altra variante emergente in grado di causare nuove ondate di malattia e morte. Ma anche la “minaccia di un altro agente patogeno emergente con un potenziale ancora più mortale”. E per questo ha esortato “tutti gli Stati membri a impegnarsi in modo costruttivo e urgente nei negoziati sull’Accordo per le pandemie e sul regolamento sanitario internazionale, in modo che il mondo non debba mai più affrontare la devastazione di una pandemia come Covid”.

 

Gestione cookie