C’è una guerra dei palloni spia tra Usa e Cina, palloni spia che ora vengono chiamati Ufo perché quelli che sono stati abbattuti sono ”oggetti non identificati”. Tiro al bersaglio nei cieli nordamericani: l’Air Force Usa infatti ha abbattuto un terzo oggetto non identificato ad alta quota nel giro di tre giorni, dopo il pallone-spia cinese neutralizzato al largo delle coste del South Carolina una settimana fa. L’ultimo ”Ufo” è stato tirato giù mentre volava sul lago Huron, al confine col Canada, nella regione del Grandi Laghi. Non costituiva una minaccia, hanno riferito fonti militari, ma Joe Biden ha ordinato di abbatterlo per cautela.
La forma ottagonale
Secondo alcune fonti avrebbe avuto una forma ottagonale, ma le autorità americane hanno ufficialmente declinato di dire se assomigliasse al primo pallone-spia cinese o altri due ”Ufo” più piccoli di forma cilindrica tirati giù in Alaska e in Canada (in coordinamento col premier Trudeau). Su quest’ultimi due intanto è scoppiato un imbarazzante cortocircuito in casa democratica, mentre anche la Cina ha annunciato di aver avvistato un ”Ufo”. “Sono probabilmente palloni aerostatici ma molto più piccoli del primo”, quello neutralizzato dal Pentagono una settima fa al largo delle coste del South Carolina, ha rivelato il leader della maggioranza dem al Senato Chuck Schumer in un’intervista alla Abc, dopo aver ricevuto un briefing dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.
Ma cosa sono?
Dei due ”Ufo” abbattuti venerdì e sabato sui cieli nordamericani per ora si sa solo che entrambi, privi di apparenti equipaggiamenti spia. Volavano a 40 mila piedi di altitudine (12 mila metri), avevano una forma cilindrica e la grandezza di una Volkswagen Beetle, mentre il pallone-spia – dotato di apparecchiature di sorveglianza – era alto come tre bus allineati e pesava oltre una tonnellata. Se si accertasse che anche gli ultimi ”Ufo” appartenevano alla flotta di decine di dirigibili che hanno sorvolato cinque continenti (Europa compresa) nell’ambito del vasto piano di sorveglianza gestito sin dal 2018 dall’esercito cinese, ci si dovrebbe domandare se Pechino abbia perso il controllo del programma o se stia lanciando una provocazione.