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Costi troppo alti, chiude il ‘noma’ di Copenaghen, uno dei migliori ristoranti al mondo

Il ristorante noma di Copenaghen, uno dei migliori ristoranti al mondo con tre stelle Michelin, chiuderà alla fine del 2024 per reinventarsi come laboratorio alimentare.

“Per continuare a essere il noma, dobbiamo cambiare… L’inverno 2024 sarà l’ultima stagione”, ha scritto il ristorante in un post su Instagram.

“Nel 2025, il nostro ristorante si trasformerà in un gigantesco laboratorio, una cucina di prova all’avanguardia dedicata al lavoro di innovazione alimentare e allo sviluppo di nuovi sapori, che condividerà i frutti dei nostri sforzi più che mai”.

La storia del noma

Abbreviazione delle parole danesi “nordisk” (nordico) e “mad” (cibo), il “noma” – che non mette la maiuscola nel suo nome – ha aperto nel centro di Copenaghen nel 2003 prima di chiudere nel 2016. Due anni dopo, riaprì in un quartiere più tranquillo della capitale danese.

Il ristorante si è regolarmente classificato tra i primi 10 della lista “The World’s 50 Best Restaurants”, tra cui il numero due nel 2019 e il numero uno per tre anni consecutivi dal 2010 al 2012 e nel 2021. Lo chef Rene Redzepi è stato acclamato per aver reinventato la cucina nordica, servendo piatti come le pigne commestibili, il ragù di renna e la calendula croccante con salsa al tuorlo d’uovo al whisky.

La prima chiusura durante la pandemia

Costretto a chiudere ripetutamente per più di sei mesi durante la pandemia, si è trasformato in un burger e wine bar per un mese nell’estate del 2020. Ma anche se diventerà una cucina di prova, i commensali potranno comunque mangiare occasionalmente: il noma promette di organizzare di tanto in tanto dei ristoranti pop-up, a Copenaghen e all’estero.

“Servire gli ospiti sarà ancora una parte di ciò che siamo, ma essere un ristorante non ci definirà più”, si legge. “Gran parte del nostro tempo sarà dedicato all’esplorazione di nuovi progetti e allo sviluppo di molte altre idee e prodotti”. L’anno scorso il ristorante aveva annunciato che quest’anno avrebbe aperto per due mesi a Kyoto, dal 15 marzo al 20 maggio.

FIlippo Limoncelli

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