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Covid, nelle ultime 4 settimane nel mondo +25% dei casi e +21% dei decessi

A livello globale, nella settimana dal 26 dicembre 2022 al primo gennaio 2023, sono stati segnalati oltre 3 milioni di nuovi casi di Covid-19 e 10.000 decessi, con un calo rispettivamente del 22% e del 12%. Ma se si considerano gli ultimi 28 giorni (dal 5 dicembre al primo gennaio), sono stati segnalati 14,5 milioni di casi e oltre 46.000 decessi, con un aumento del 25% e del 21% rispetto ai 28 giorni precedenti. Lo rileva l’ultimo bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che sottolinea come, dall’inizio della pandemia sono stati confermati 656 milioni di casi e oltre 6,6 milioni di decessi.

La situazione in Cina

Nella settimana dal 26 dicembre al primo gennaio, in Cina si è registrato un aumento settimanale del 45% di nuovi casi di Covid e un aumento del 48% di decessi. Lo rileva l’ultimo bollettino epidemiologico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). In particolare, a livello nazionale, il numero più alto di nuovi casi settimanali è stato segnalato dal Giappone (946.130 nuovi casi; -18%), Repubblica di Corea (457.745, -3%), Stati Uniti (393.587, -21%), Cina (218.019, +45%) e Brasile (206.944, -19%). I numeri più alti di nuovi decessi settimanali sono stati segnalati, invece, da Stati Uniti (2.501 nuovi decessi, -14%), Giappone (1.941, -3%), Brasile (1.110, +19%), Francia (803 nuovi decessi) e Cina (648, +48%). A livello globale, durante la settimana dal 19 al 25 dicembre 2022, sono stati segnalati un totale di 23.696 nuovi ricoveri Covid e i tre paesi che hanno mostrato una maggiore tendenza all’aumento rispetto alla settimana precedente sono Cina (22.416 rispetto a 15.161 nuovi ricoveri, pari a +48%), Messico (1.037 rispetto a 915 nuovi ricoveri, pari a +13%) e Singapore (184 rispetto a 165 nuovi ricoveri, pari a +12%). Le tendenze attuali, precisa l’Oms, “sono sottostime del numero reale ed i dati dovrebbero essere interpretati con cautela perché diversi paesi hanno modificato le strategie di test Covid-19, con conseguente riduzione del numero di test eseguiti e di conseguenza un numero inferiore di casi rilevati”.

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