(foto d'archivio Ansa)
Tra una chiacchiera e l’altra critica la guerra in chat e si prende cinque e anni e mezzo di carcere. Tutto vero. Solo ieri, d’altronde, la notizia del papà condannato a due anni di carcere perché la figlia aveva fatto un disegno pacifista in classe.
Il tribunale di San Pietroburgo ha condannato l’archeologo russo Oleg Belousov a cinque anni e mezzo di reclusione per essersi espresso contro la guerra in Ucraina in una chat. Lo fa sapere Novaya Gazeta Europa, che ha seguito il processo.
Si tratta della sentenza di primo grado. Belousov è stato incriminato in base alla nuova legge bavaglio che prevede fino a 15 anni di carcere per la diffusione di informazioni sull’esercito che dovessero essere giudicate “false” dalle autorità russe e che di fatto vieta di esprimersi contro l’invasione dell’Ucraina. Belousov in un messaggio avrebbe definito Putin “il traditore numero 1, che ha saccheggiato l’intero paese, e anche un criminale di guerra”. La pubblica accusa aveva chiesto nove anni e mezzo di reclusione.
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