Milioni di utenti di Facebook sono stati messi in guardia da tre “avvisi rossi”: ignorarli potrebbe costar loro caro, averte il quotidiano inglese The Sun.
Facebook, ricorda il giornale, è uno dei primi social network che ha abbattuto i confini geografici dei paesi ed unito il mondo in una grande piattaforma di incontri, scambi, notizie. Ma è contemporaneamente diventato un luogo ideale per truffe e raggiri ai danni di molte persone.
Esperti informatici lanciano l’allarme su almeno tre tipi di post e messaggi privati che debbono essere assolutamente ignorati dagli utenti perché hacker e i truffatori li utilizzano per estorcere denaro alle vittime ingenue.
Il cyber-esperto Jamie Akhtar, CEO di CyberSmart, ha descritto in una conversazione con The Sun le possibili truffe online.
La più diffusa è la richiesta, attraverso un link via e-mail, delle credenziali dell’utente con la scusa che Facebook è stato disattivato per motivi di sicurezza.
Ottenute le credenziali di accesso i criminali informatici possono accedere liberamente all’account della vittima e rubare ogni dato personale per scatenare il caos.
È necessario quindi verificare se la comunicazione è scritta in modo strano o se proviene da un indirizzo-mail ufficiale di Facebook, o ancora se il link rimanda o meno ad una pagina legittima del social. Se si fa attenzione, ognuno è in grado di individuare facilmente il tentativo di truffa.
Il secondo raggiro è più subdolo perché coinvolge i sentimenti più intimi di una persona. Viene descritta come la truffa in stile Tinder Swindler e richiede molto tempo ai criminali per metterla in atto. Se riesce, però, farà sicuramente molto male al malcapitato.
La persona viene contattata da un utente casuale che cercherà di ottenere la sua fiducia con diversi approcci, dalla lusinga all’apparente disarmante onestà, dall’adulazione sfrontata alla falsa promessa di un futuro di gioia. Quando le difese della ormai vittima cadono, il truffatore sarà pronto a chiedere ed ottenere denaro per poi sparire rapidamente.
È necessario, sempre, fare dei controlli sulla identità della persona che si è messa in contatto con noi, anche verificando se ci sono amici in comune ai quali chiedere informazioni.
In ogni caso mai dare soldi a chi si conosce online.
La terza truffa, che si è rivelata purtroppo molto efficace, è quella che concerne l’offerta di posti di lavoro.
L’offerta normalmente è troppo elevata per essere realistica. La persona viene contattata all’improvviso per il classico colloquio di lavoro. Se questa risponde è invitata a fornire un CV e ogni tipo di informazione che l’hacker ritiene utile definendole indispensabili per poter far proseguire l’iter (nome, indirizzo, e-mail, ID, numero di telefono, ecc.).
Acquisiti i dati, la vostra identità sarà rubata e utilizzata per scopi criminali.
Prima di inviare qualsiasi tipo di informazione occorre verificare se l’azienda propositrice esiste oppure no e contattarla per capire se chi ha scritto è davvero un dipendente. Si possono anche utilizzare altri social come per esempio LinkedIn, su cui capita che i reclutatori onesti contattino potenziali candidati all’improvviso.
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