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Fidanzati morti in auto, l’Iran non vuole la salma di Vida perché “peccatrice”

Il regime islamico iraniano non vuole che la salma di Vida Shahvalad entri nel Paese perché considerata una “ragazza di facili costumi”. Per la famiglia della giovane, trovata morta in auto col fidanzato Vincenzo Nocerino nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 marzo in un garage di Secondigliano, a Napoli, dopo la prima tragedia, se ne prospetta un’altra. Ma la descrizione che la polizia morale di Teheran riserva alla giovane non corrisponde al vero.

Un appello perché ci si fermi in Iran con “le fughe di notizie non verificate” arriva dal deputato Francesco Emilio Borrelli e dallo speaker di Radio Marte, Gianni Simioli, nella cui trasmissione radiofonica sono stati lanciati una serie di messaggi a tutela della vittime, chiedendo rispetto per Vida e Vincenzo. La ragazza studiava qui in Italia. La sua famiglia la vorrebbe in patria per i funerali, ma la situazione è molto complicata. Il padre di Vincenzo ha spiegato: “Qualche giornalista iraniano invece di informarsi bene sui fatti ha pensato bene di evidenziare, con molta malizia, il fatto che i due erano appartati nel garage. Vida era una figlia per me, una ragazza stupenda e la sua memoria non merita di essere denigrata ed infangata. Tra l’altro ho trovato io i due ragazzi ed erano vestiti. Si è trattato solo di una terribile tragedia.

“La Repubblica islamica e la polizia morale di Teheran hanno un’altra idea del ruolo della donna nella società – spiegano Borrelli e Simioli – Vida è stata descritta per ciò che non era, infangandone ingiustamente la memoria. Chiediamo di fermare notizie che sembrano solo frutto di gossip per niente utile a ricostruire la dinamica dei fatti. In Iran sono già stati tanti i problemi per la famiglia di Vida che vorrebbe solo dedicarsi ai funerali della figlia”. Ahmad Bahramzadeh, 28enne iraniano, era amico di Vida. Anche lui ha lanciato un appello tramite Borrelli e Simioli: “Salviamo l’onore di Vida e ridiamo dignità alla sua figura”.

Alfredo Nocerino, il papà del povero Vincenzo ha fatto un appello pubblico in diretta proprio con Borrelli e Simioli. Il parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha incontrato ed accolto l’appello del padre del ragazzo, ha spiegato che chiederà al ministero degli Esteri italiano un supporto per spiegare alle autorità iraniane l’esatto accaduto, in modo da non creare disinformazione sugli eventi tragici avvenuti a Napoli pochi giorni fa.

“Vincenzo Nocerino e Vida Shahvalad si amavano. La ragazza iraniana studiava in Itali, a Caserta e viveva a Napoli, era stimata e apprezzata. Vida Shahvalad sarebbe dovuta essere considerata un orgoglio anche in l’Iran, il Paese da cui proviene. Lì la repubblica islamica e i dettami della polizia morale di Tehran hanno un’ altra idea del ruolo della donna nella società. Vida Shahvalad è stata purtroppo dipinta, distorcendo totalmente quanto accaduto, per quella che non era, ovvero una sorta di ‘poco di buono'”.

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